Poco dopo la morte di Commodo, arrivò al potere la dinastia dei Severi che con cinque imperatori restò al potere nei primi decenni del III sec.
Il più noto dei Severi è senza dubbio Caracalla (un soprannome, dovuto alla veste gallica che portava). Il suo più grande merito fu la Constitutio Antoniniana, del 212, con la quale accordava il diritto di cittadinanza a tutti i sudditi dell’impero. Come conseguenza, il senato fu composto in maggioranza da esponenti provenienti dalle province. Sotto la dinastia dei Severi si fece particolare attenzione ai problemi di culto. Le molte religioni allora imperanti motivarono negli imperatori, specialmente in Settimio Severo, una posizione sincretista, che fosse cioè in grado di fondere le varie religioni in un unico culto. I Severi non imposero un culto di Stato e i cristiani, anche se mal tollerati, non furono perseguitati.
Dopo circa 40 anni di regno della dinastia dei Severi, si succedettero una ventina di imperatori con una grave crisi economica, culturale e sociale. Fu solo con l’avvento di Diocleziano, imperatore dal 284, che ci fu una svolta positiva.
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