All’inizio del ‘700, America, Africa e Asia erano ancora poco esplorate dagli europei che si limitavano a sfruttare le zone costiere. Nell’emisfero australe l’Oceania fu scoperta dall’olandese Tasman (1642) che giunse nell’isola che poi prenderà il suo nome, in Nuova Zelanda e nell’arcipelago delle Tonga. In Asia e nel centro Africa si erano sviluppate fiorenti civiltà e forti apparati statali in grado di contrastare la penetrazione europea.
La diffusione dell’islam
Al di fuori dell’Europa, il mondo islamico si diffuse con facilità; in India con l’impero dei Moghul, mentre la conversione dei mongoli permise l’islamizzazione del Nord Africa, del Medio Oriente fino alle steppe dell’Asia centrale. Anche l’Indonesia fu islamizzata.
Particolare importanza ebbe il regno di Persia in mano ai Ṣafàwidi che sconfissero i mongoli e imposero l’islam sciita. Nel 1534 le truppe del sultano turco Solimano il Magnifico invasero la Persia conquistando Baghdad e la Mesopotamia; fu il periodo di massimo splendore dell’impero ottomano che aveva portato l’islam anche nella penisola balcanica grazie alla conquista di Costantinopoli (1453) e al crollo dell’impero bizantino.
L’Asia
In Cina e in Giappone gli europei si scontrarono con Stati ormai consolidati. Verso la fine del XVI sec. gli spagnoli conquistarono le Filippine, mentre i portoghesi preferirono stringere accordi con i sovrani locali. In India, a nord, l’impero Moghul aveva impostato un regime di convivenza fra la comunità islamica e quella induista, con la società organizzata in caste.
L’Africa
A eccezione dell’Etiopia cristiana, la parte settentrionale del continente africano era stata occupata dall’impero ottomano. A sud del Sahara si affermò il regno Songhai, attivo dall’VIII fino alla fine del XVI secolo; aveva come capitale Tombouctou ed era riuscito a sottomettere le tribù tuareg e hausa.
Nelle zone equatoriali e australi le popolazioni nere, soprattutto di etnia bantu, si organizzarono in strutture statali che ebbero contatti soprattutto con i portoghesi.
Attorno alla metà del sec. XVII, francesi, inglesi e olandesi iniziarono a impiantare le prime colonie africane.
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