Filippo II, detto il Prudente, figlio di Carlo V e di Isabella di Portogallo, succedette al padre sul trono di Spagna; con la vittoria sui francesi a San Quintino e la pace di Cateau-Cambrésis (1559), si assicurò il controllo sulle Fiandre e gran parte dell’Italia, nonché una certa predominanza in Europa, anche per i suoi legami familiari con Austria e Portogallo; fu infatti duca di Milano, re di Napoli e Sicilia e di Portogallo. Dopo una serie di successi, quali la repressione della rivolta dei moriscos e la sconfitta dei turchi a Lepanto, assistette a un lento, ma progressivo disfacimento della sua politica per la rivolta delle Fiandre. Occupò il Portogallo e iniziò una lotta spietata contro i protestanti, che inevitabilmente lo portò a uno scontro aperto con l’Inghilterra di Elisabetta e la Francia di Enrico IV, durante il quale subì pesantissime sconfitte, prima di tutte la disfatta della Invincibile Armata (1588). A livello di politica interna, fissata la capitale a Madrid, cercò di concentrare nelle sue mani tutti i poteri, cancellando ogni forma di autonomia ed eliminando fisicamente protestanti, ebrei e moriscos.
La sconfitta dell’Invincibile Armata avviò la decadenza in Spagna, contrassegnata in modo eclatante dalla perdita del Portogallo. L’estinzione della casa degli Asburgo consentì l’ascesa di Filippo IV di Borbone, nipote di Luigi XIV (guerra di successione di Spagna, 1701-1716).
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