Dapprima governatore della Mesia e comandante dei pretoriani, quando fu proclamato imperatore, Diocleziano riorganizzò l’impero tramite riforme costituzionali la più importante delle quali fu la tetrarchia: l’impero fu diviso in quattro vaste aree territoriali con una o due capitali imperiali per ogni area. L’impero era perciò retto da due augusti e da due cesari e Diocleziano nominò cesari Massimiano Augusto, Costanzo e Galerio.
Diocleziano applicò il suo famoso principio “divide et impera” e divise l’impero in prefetture, diocesi e province. In campo militare riformò l’esercito e in economia tentò di limitare il dilagare dell’inflazione mediante l’imposizione di tributi sistematici. Impose in campo religioso la figura divina dell’imperatore, perseguitando manichei e cristiani.
La tetrarchia, invece di facilitare il problema della successione, lo complicò. All’inizio del IV sec. Diocleziano abdicò, dando vita a una confusa lotta per la sua successione.
Costantino fu chiamato in Britannia dal padre, uno dei tetrarchi, e venne acclamato imperatore augusto dall’esercito, scatenando una guerra di successione. Costantino ristabilì la pace interna, scese in Italia e a Roma sconfisse definitivamente il rivale Massenzio nella battaglia del ponte Milvio. Secondo la tradizione, durante la battaglia Costantino ebbe la visione di una croce, alla quale si farebbe risalire la sua conversione e, sempre secondo la leggenda, Massenzio morì affogato nel Tevere. Dapprima Costantino si alleò con Licinio, in seguito lo sconfisse e condannò a morte restando così unico imperatore. Il regno di Costantino è legato all’importante editto di Milano del 313 con il quale l’imperatore accordava la libertà di culto ai cristiani: il cristianesimo diveniva la religione ufficiale, con immunità fiscale e autorità giurisdizionale. Con lui si venne consolidando l’idea di imperatore per volontà di Dio.
Nel 330 Costantino portò la capitale dell’impero a Bisanzio (in precedenza, la capitale era già stata spostata a Ravenna e a Milano), che in suo onore fu ribattezzata Costantinopoli, chiudendo così l’epoca della supremazia della città di Roma nella storia antica.
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