All’inizio del 1943 la controffensiva russa contro i tedeschi portò alla vittoria di Stalingrado, vittoria che segnò la fine dell’impulso offensivo tedesco, iniziando la guerra di esaurimento, a tutto vantaggio della coalizione anglo-russo-statunitense. Nella disfatta nella steppa russa furono coinvolte anche truppe italiane. Dopo che la campagna di Russia segnò una svolta nella guerra, si tennero importanti conferenze nelle quali gli alleati definirono i piani per lo sviluppo della guerra. Nel convegno di Casablanca, Churchill, Roosevelt e i francesi De Gaulle e Giraud decisero tra l’altro lo sbarco in Sicilia. In Italia, Mussolini venne rovesciato dal Gran Consiglio fascista (25 luglio 1943), arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III e sostituito dal maresciallo Badoglio che inizialmente dichiarò la continuazione della guerra a fianco dei tedeschi, che assunsero però il controllo della penisola. All’inizio di settembre Badoglio firmò l’armistizio con gli alleati e lasciò Roma insieme al re; i tedeschi occuparono l’Italia e Mussolini, liberato dai tedeschi, costituì a Salò la Repubblica sociale italiana che controllava l’Italia settentrionale. Ebbe inizio allora la lotta partigiana coordinata dal Comitato di liberazione nazionale (CLN) e in ottobre il governo italiano di Badoglio dichiarò guerra alla Germania. Nella Repubblica di Salò si tenne il processo contro i gerarchi contrari a Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del luglio 1943, processo conclusosi con la condanna a morte, tra gli altri, di Galeazzo Ciano e di De Bono.
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