L’esperienza della società è per l’uomo esperienza delle interazioni con le altre persone, che avviene quotidianamente attraverso azioni e reazioni per lo più abitudinali e quindi date per scontate, quasi automatiche: è a questo livello microsociale che si possono individuare le basi di tutti i fenomeni sociali.
Proprio la ripetitività che caratterizza la maggior parte dei comportamenti reciproci quotidiani (e delle azioni quotidiane in generale) rende possibile muoversi agilmente nelle diverse situazioni sociali, inquadrabili in strutture tendenzialmente stabili e condivise implicitamente da tutti, che costituiscono un sistema di aspettative sottinteso fondamentale per ogni comunicazione. Fanno parte di queste strutture e aspettative le cosiddette tipizzazioni, modelli standard di individui socialmente e culturalmente determinati, a cui fare riferimento per orientare le interazioni sociali facendo previsioni sulle azioni e reazioni altrui, ovviamente soprattutto quando si ha a che fare con persone poco o per nulla conosciute. Poiché gli individui sono consapevoli del ruolo delle tipizzazioni nelle interazioni sociali, queste secondo Goffman possono essere assimilate a rappresentazioni teatrali in cui ciascuno recita una parte, a volte consapevolmente e in modo calcolato, a volte invece per influenza inconsapevole del ruolo sociale ricoperto o del gruppo sociale di appartenenza.
Un altro elemento che permette la comprensione delle azioni altrui nelle interazioni è il simbolismo condiviso: all’interno di un ambiente sociale si sviluppano dei processi di significazione che portano a condividere il significato a cui rimandano i gesti e gli oggetti, che non indicano mai solo sé stessi. I simboli vengono trasmessi di generazione in generazione nell’infanzia, e rafforzano il senso di appartenenza a una comunità, la memoria collettiva e la solidarietà tra individui.
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