I bambini possiedono una predisposizione innata all’apprendimento del linguaggio, infatti sin dalla nascita riconoscono la funzione comunicativa dei suoni e dopo pochi mesi imparano a riconoscere i suoni linguistici e comprendono che a ciascun oggetto e persona corrisponde un suono. La produzione linguistica è più difficile della comprensione: i primi suoni emessi dai bambini sono le lallazioni, suoni semplici e ripetitivi, poi, attraverso l’ascolto della conversazione adulta, i bambini imparano sempre più associazioni tra parole e significati e iniziano a usare le olofrasi, cioè parole usate per indicare il significato di frasi intere, da riconoscere in base alla situazione. A partire dai due anni di vita il bambino inizia a utilizzare il linguaggio telegrafico, cioè frasi di due o tre parole collegate da un primo scheletro di ordine grammaticale, che prelude all’apprendimento della sintassi attraverso l’ascolto delle conversazioni adulte e la generalizzazione delle regole da esse desunte. Infine il bambino, a partire dai 5 anni, acquisisce lentamente le competenze conversazionali, che comprendono la capacità di gestire i turni di conversazione, di modulare toni e parole a seconda dell’interlocutore, di seguire le regole di cortesia.
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