Johann Sebastian Bach fu il musicista e compositore più grande dell’età barocca, nonostante fosse molto lontano dal gusto e dalle tendenze di quell’epoca e non fosse per questo apprezzato dai suoi contemporanei. Bach nacque in una famiglia composta interamente da musicisti e manifestò anch’egli un talento musicale precoce, apprendendo velocemente la pratica di viola, violino, organo e pianoforte, oltre che l’attività di compositore, tramite l’assidua copiatura di musiche di vario genere.
Bach divenne noto molto presto soprattutto come organista, spostandosi per varie corti e chiese e sviluppando le proprie abilità attraverso il contatto con la musica contemporanea, sia francese che italiana, fino a ottenere il posto di organista titolare presso San Bonifacio, ad Arnstadt. Questa carica rese il giovane musicista molto noto come virtuoso e gli concesse molto tempo per studiare le novità musicali del tempo. Proprio la curiosità rese i suoni di Bach troppo innovativi per la comunità di Arnstadt, che ammonì il compositore fino a spingerlo a varie peregrinazioni, approdando alla corte ducale di Sassonia-Weimar come organista e musico da camera (violinista e violista).
La fama di Bach s’accrebbe e gli permise di entrare in contatto con molte personalità culturali e di instaurare prolifiche collaborazioni. A questo periodo risalgono le trascrizioni dei concerti di Vivaldi e molte composizioni per organo e pianoforte. Alcuni attriti con il duca spinsero infine Bach ad allontanarsi anche da Weimar per accettare l’incarico di maestro di cappella di corte presso il principe Leopoldo a Köthen, dove il compositore ebbe a disposizione un’orchestra con la quale poter lavorare. Questo permise a Bach di dedicarsi maggiormente alla musica strumentale, realizzando le grandi composizioni da camera e per orchestra, tra cui i celebri Concerti brandeburghesi e il primo volume del Clavicembalo ben temperato. Le composizioni strumentali testimoniano il costante interesse di Bach per le contemporanee esperienze italiane e francesi, soprattutto per quanto riguarda i concerti.
La maturità vide Bach trasferirsi definitivamente a Lipsia come cantore nella chiesa di San Tommaso. Qui il compositore tedesco si dedicò inizialmente solo alla musica sacra, che considerava la propria vocazione. Questa produzione comprende cantate, messe (come la Messa in Si minore), magnificat (come il Magnificat in Re maggiore e il Magnificat in Mi maggiore), oratori (Oratorio di Natale e Oratorio di Pasqua) e passioni (riferite ai quattro evangelisti), che esprimono la profonda spiritualità di Bach attraverso uno straordinario equilibrio polifonico e vigore strumentale. La Passione secondo Matteo costituisce uno dei più grandi capolavori di Bach e la sua opera più vasta.
Johann Sebastian Bach
Dopo aver ricevuto gli onori del re Federico II di Prussia, Bach continuò a comporre nonostante l’affievolirsi sempre più accentuato della vista, fino all’ultima grande composizione, Arte della fuga, dettata e rimasta incompiuta a causa della morte dell’autore.
Bach scrisse oltre 1.000 composizioni; oltre a quelle citate, famosissime sono le toccate (composizioni strumentali, anticamente per strumenti a fiato, successivamente per liuto e per tastiere, con un impianto stilistico libero, suddivisione in più tempi e fantasiosa elaborazione dei temi), i preludi (brani di solito brevi, senza una forma codificata, collocati all’inizio dell’esecuzione di una composizione o di una sua parte), le fughe (componimenti in stile imitativo, nei quali il soggetto (tema principale) e uno o più temi secondari (contrassoggetti) sono esposti dalle varie voci e poi ripresi in uno schema diviso solitamente in quattro parti) e le fantasie (componimenti estrosi di solito strumentali su temi originali o tratti da musiche preesistenti).
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