Il solfeggio è una tecnica di studio della lettura di una parte musicale che consiste nel riprodurre con la voce parlata (solfeggio parlato), ovvero dicendo il nome delle note, oppure cantandole (solfeggio cantato), un brano musicale. In questa specie di “esecuzione”, le note vanno lette o cantate in base al loro valore e al tempo musicale, una volta scelto il tempo metronomico oppure l’andamento opportuno (vedere più avanti il paragrafo “Tempo musicale e tempo metronomico: l’esecuzione di un brano” per la spiegazione di questi due ultimi concetti). Intanto che si solfeggia si muove la mano simulando la successione dei movimenti, dal battere (con la mano che batte sul tavolo) al/ai movimento/i in levare. In questo modo il gesto della mano consente a chi solfeggia di capire sempre a che puto si è nella battuta, aiutando la lettura. Ovviamente, visto che la voce può riprodurre solo una nota per volta, si può solfeggiare solo una melodia, senza accordi o intervalli armonici, ma, nonostante questa limitazione, il solfeggio è alla base dello studio della musica perché consente di saper leggere un brano musicale e riprodurlo correttamente con la voce o uno strumento senza mai averlo sentito prima, basandosi solo sulla notazione musicale.
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