Precocissimo pianista e compositore, Chopin iniziò per tempo la pubblica attività di concertista. Stabilitosi a Parigi, la sua fama crebbe velocemente nonostante le difficoltà economiche e le infermità. Pene d’amore e rimpianti della patria lontana, allora sotto il controllo russo, furono i motivi ispiratori della sua opera, orientata naturalmente verso il romanticismo.
L’opera di Chopin è quasi tutta rivolta al pianoforte di cui rinnovò sia la tecnica sia la scrittura, con i larghi arpeggi, le melodie a larghi intervalli, l’improvviso passare da un’ottava all’altra, l’espansione di tutti i disegni sonori della composizione lungo tutta la tastiera.
Fu grande innovatore anche della composizione, con la melodia che s’abbellisce di volute e di arabeschi, nutrita da gradazioni cromatiche, sottili alterazioni, larghi intervalli e con il ritmo dalle ampie ondulazioni (vedasi il rubato). Nell’armonia Chopin creò anche un mondo armonico incantato e sognante con gli accordi che non si riproducono, ma variano con infinite sfumature e con le modulazioni che arrivano a sorpresa.
Le forme preferite da Chopin sono quelle dove può esprimersi più liberamente; le differenze tra preludi, notturni (le sue opere più conosciute), scherzi, ballate, improvvisi sono, più che di schema, di carattere; analogamente per le varie danze: valzer, mazurke, polacche.
Scrisse solo tre sonate (per pianoforte solo) e due concerti per pianoforte e orchestra mostrando la sua preferenza per le forme libere e per la composizione breve.
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