Rabbia
Nota anche come idrofobia o lissa, è una patologia dovuta a un virus presente nella saliva di animali infetti e la trasmissione può avvenire attraverso un morso inferto da un animale malato a un altro animale oppure a un essere umano. Una volta che i sintomi neurologici provocati dal virus si sviluppano, la patologia non è curabile. Della malattia esistono due grandi forme epidemiologiche: rabbia urbana (presente soprattutto in Asia, Africa e Sudamerica) e rabbia silvestre (Europa e Nordamerica); la prima viene generalmente diffusa da cani e gatti domestici non immunizzati, mentre la seconda da animali selvatici (volpi, procioni ecc.).
La terapia immediata è la vaccinazione con siero antirabbico e immunoglobuline umane specifiche. La prevenzione è basata sulla vaccinazione preventiva degli animali domestici, su provvedimenti atti a impedire contatti a rischio con le popolazioni selvatiche e sulla lotta al randagismo.
Rosolia
Nota anche come rubeola o terza malattia, è una malattia esantematica infettiva causata da un virus. La patologia può localizzarsi in diversi organi o tessuti ed è caratterizzata da un indice di contagiosità molto elevato. La trasmissione avviene attraverso il contatto diretto con le secrezioni mucose o salivari del soggetto che ha contratto l’infezione o tramite l’inspirazione di gocce infette immesse nell’aria con starnuti, colpi di tosse o anche semplicemente parlando. Chi contrae il virus della rosolia resta permanentemente immune. La sintomatologia è generalmente abbastanza lieve e spesso la malattia è addirittura asintomatica.
Se nei bambini la rosolia non ha solitamente complicazioni, la patologia può essere molto pericolosa nel caso che a contrarla sia una donna in gravidanza. Esistono infatti gravi rischi per il feto (malformazioni congenite, morte intrauterina e aborto spontaneo) che sono tanto maggiori quanto più la gravidanza è agli inizi. Il miglior modo di prevenire la malattia è ricorrere al vaccino.
Scarlattina
Nota anche come seconda malattia, è una patologia infettiva ad alta contagiosità causata da alcuni ceppi di streptococco; è quindi possibile contrarre la malattia più volte, anche se l’esantema si manifesterà soltanto la prima. La scarlattina è l’unica malattia esantematica (cioè caratterizzata da eruzioni cutanee di varia forma, di colorito rosso vivo) causata da un’infezione batterica; tutte le altre patologie esantematiche, infatti, sono causate da virus. I soggetti più colpiti sono generalmente i bambini dai 3 ai 10 anni. Il contagio può avvenire tramite le goccioline di saliva che vengono espulse con la tosse oppure attraverso oggetti come bicchieri, posate, indumenti ecc. Una manifestazione tipica della fase in cui compaiono le macchie è il cosiddetto segno della mano gialla: si appoggia la mano a piatto sull’addome e la si solleva in modo rapido, l’esantema scompare ed è visibile l’impronta della mano che assume un colore giallastro. Tale colore è espressione di una leggera sofferenza a livello epatico dalla quale deriva un lieve aumento della bilirubinemia.
Prima dell’avvento degli antibiotici, il tasso di mortalità nei soggetti malati era rilevante; adesso si è quasi azzerato. Non esiste un vaccino ed è difficile, nei bambini che frequentano le scuole materne, elementari e medie, adottare misure idonee.
Setticemia (sepsi)
Nota anche come sepsi, è la complicanza più temibile di un processo infettivo; se non trattata adeguatamente ha spesso pesanti conseguenze e può avere addirittura esito fatale (si pensi alla fase finale della setticemia, lo shock settico, o shock setticemico, una sindrome sistemica che richiede l’immediato ricovero in un reparto di terapia intensiva).
La setticemia si verifica allorquando le sostanze chimiche che entrano in circolo per contrastare un processo infettivo scatenano un’infiammazione sistemica che causa la formazione di microscopici trombi che impediscono all’ossigeno e alle sostanze nutritive di raggiungere i vari organi provocandone l’esaurimento. Teoricamente, ogni infezione può essere causa di setticemia, ma, in pratica, le patologie che più di frequente ne sono alla base sono le polmoniti, le infezioni addominali, quelle renali e quelle del sangue.
La mortalità è elevata.
Tetano
Grave patologia infettiva provocata da un microrganismo anaerobio, il Clostridium tetani, attraverso la liberazione di una tossina che agisce a livello del sistema nervoso centrale, la tetanospasmina. L’infezione si verifica quando le spore entrano nell’organismo attraverso una ferita; la tossina si diffonde attraverso la circolazione sanguigna e attacca il sistema nervoso.
Esistono tre forme di tetano: generalizzato (la forma più comune), localizzato e cefalico. Il periodo di incubazione varia da 3 giorni a 3 settimane; più è breve, tanto minori sono le possibilità di guarire. La tossina tetanica interferisce con il rilascio dei neurotrasmettitori (le sostanze che veicolano le informazioni fra le cellule che compongono il sistema nervoso), li rende inefficaci e ciò porta a conseguenze drammatiche: contrazioni e spasmi muscolari estremamente dolorosi diffusi in tutto il corpo. Il primo segno della patologia è il trisma, una contrazione dei muscoli mandibolari che rende difficilissimo aprire la bocca; il trisma tetanico conferisce al soggetto un’espressione molto particolare caratterizzata da un sorriso fisso e da sopracciglia elevate (risus sardonicus). La mortalità risulta elevata.
Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell’organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l’efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni.
Tifo
Noto anche come tifo dei pidocchi e tifo petecchiale, è una patologia infettiva presente in quei luoghi caratterizzati da gravi deficienze sanitarie e può dar luogo a importanti epidemie laddove, oltre alle scarse condizioni igieniche, si assommino tutti i problemi legati a carestie, disastri naturali, conflitti su larga scala ecc. Il tifo esantematico non deve essere confuso con il tifo addominale (noto anche come febbre tifoide) il cui agente patogeno, la Salmonella enterica, non è lo stesso del tifo esantematico che è causato da un batterio, il cui vettore preferenziale sono alcuni tipi di pidocchio. Il pidocchio punge la cute umana e vi defeca inducendo prurito e grattamento che a sua volta è causa di escoriazioni; è da queste che il batterio presente nell’intestino del pidocchio (e quindi nelle sue deiezioni) può introdursi nell’organismo umano.
La malattia si trasmette da uomo a uomo, non è quindi una zoonosi (malattia infettiva degli animali trasmissibile agli uomini). Il tifo si manifesta in maniera improvvisa con vari sintomi e segni; quelli più comuni sono brividi, cefalea, dolori lombari, vertigini, vomito, febbre alta, esantema a piccole macchie al tronco e agli arti che dopo qualche giorno evolvono in petecchie.
È consigliata la vaccinazione per tutti coloro che si recano in Paesi in cui la patologia è ancora molto presente.
Toxoplasmosi
Patologia infettiva tipica dell’essere umano e di diversi animali domestici provocata da un protozoo ospitato a livello intermedio da svariati mammiferi (tra cui l’uomo) e a livello definitivo dai felini. Nell’uomo si distingue una forma acquisita, generalmente contratta tramite l’alimentazione (carni poco cotte o crude o verdure crude non lavate correttamente), e una congenita (dovuta a trasmissione transplacentare del protozoo). L’andamento della malattia ha perlopiù carattere benigno e, molto spesso, è addirittura asintomatico. Problemi maggiori possono averli quei soggetti in cui la risposta immunitaria non è ottimale e il decorso può addirittura essere infausto. Va precisato che quando nell’ospite si sviluppa la risposta immunitaria protettiva, la moltiplicazione del parassita termina, ma esso rimane presente nell’organismo (sotto forma cistica, nel cervello e nei muscoli). Se, per una qualunque eventualità (malattia, cure mediche ecc.), le difese immunitarie si dovessero drasticamente abbassare, il protozoo potrebbe nuovamente aggredire l’organismo.
Nel caso di donne in gravidanza, la malattia è altamente pericolosa, viene infatti trasmessa al feto per via transplacentare, interessando encefalo, occhi, fegato, milza, linfonodi. Le conseguenze possono essere l’aborto o la morte del feto in utero o poco dopo la nascita. È per questi motivi che uno dei test di routine della gravidanza è il Toxo Test, esame che mira a rilevare la presenza degli anticorpi nel sangue della gestante; se presenti, significa che la futura madre ha già contratto in passato la malattia e il rischio per il nascituro è nullo.
Varicella
Patologia di tipo infettivo estremamente contagiosa causata dal virus varicella-zoster e che colpisce prevalentemente i bambini prima dei 14 anni. In Italia si registrano epidemie annuali con incidenza massima durante l’inverno e la primavera. La diffusione avviene per via aerea tramite le secrezioni di naso e gola o attraverso il contatto diretto con le lesioni cutanee provocate dalla malattia. Il segno più evidente è l’eruzione cutanea di bolle rosse (papule) che evolvono in vescicole gonfie di liquido altamente contagioso. Partendo dal viso e dal tronco, si diffondono su tutto il corpo con notevole fastidio a causa del prurito che comportano. L’ultima fase dell’eruzione vede la rottura delle vescicole, rimangono quindi delle piaghe aperte che si trasformano in croste che diventano secche e di colore marrone; le croste, che perdono la loro carica infettiva, cadono dopo una o due settimane. Dopo uno o due giorni dall’inizio dell’eruzione cutanea si manifestano i sintomi secondari fra cui febbre e tosse. La varicella è una patologia generalmente benigna. L’infezione produce quasi sempre immunità permanente, ma talvolta può risvegliarsi, generalmente dopo i 50 anni, provocando l’herpes zoster (il cosiddetto fuoco di Sant’Antonio); è disponibile un vaccino costituito da virus vivi attenuati.
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