Gli impulsi elettrici normalmente originano dal nodo del seno e determinano la contrazione del muscolo cardiaco; una volta che la contrazione è stata attivata, lo stimolo elettrico si estingue. In genere, rispetto alle diverse età, il cuore di un adulto batte fra i 60 e i 90 battiti al minuto (bpm).
Riferendosi a un soggetto adulto, si ha bradicardia quando la frequenza cardiaca a riposo rimane al di sotto dei 60 bpm; si parla di tachicardia quando il valore supera i 90; diverso è il caso dei bambini per cui sono da considerarsi fisiologiche frequenze cardiache decisamente più elevate (nei bambini di poche settimane per esempio, la frequenza cardiaca arriva tranquillamente ai 180 battiti al minuto).
La frequenza varia anche a seconda del momento della giornata (di notte si abbassa, mentre si alza dopo mangiato), ma anche uno stress, un’emozione improvvisa e soprattutto l’attività fisica causano un aumento dei battiti del tutto fisiologico.
Mentre la bradicardia in genere non è patologica (per esempio, gli atleti di resistenza hanno valori molto bassi), la tachicardia è spesso spia di una condizione patologica (non necessariamente grave e non necessariamente legata a un problema cardiaco). In caso di tachicardia, il normale apporto sanguigno ai vari distretti dell’organismo può risultare compromesso con conseguente sofferenza tissutale; tale sofferenza è alla base dei vari sintomi tipici della tachicardia come, per esempio, palpitazioni, sensazione di svenimento, dispnea, dolore toracico e vertigini.
Se lo stimolo elettrico non origina dal seno nodo-atriale si parla di extrasistole, una contrazione cardiaca prematura, cioè che avviene prima rispetto al ritmo normale provocando un’alterazione nella successione regolare dei battiti cardiaci; è l’aritmia cardiaca più frequente. Le extrasistoli possono avere le cause più svariate e possono insorgere sia in soggetti sani che in soggetti affetti da patologie cardiache e no. Solitamente un’extrasistole è seguita da una pausa detta compensatoria.
Normalmente il battito cardiaco non viene avvertito dal soggetto; se invece viene avvertito in modo intenso o addirittura violento, si parla di palpitazioni (o cardiopalma o cardiopalmo); le palpitazioni sono causa di forte apprensione nella persona che le percepisce; questa riferisce spesso una sensazione fastidiosa popolarmente definita come cuore in gola, sensazione scatenata dal repentino cambio di ritmo cardiaco. Generalmente le palpitazioni sono provocate da problematiche di tipo cardiaco o dall’aumento del volume sistolico e, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono espressione della presenza di gravi patologie (spesso e volentieri il problema è da ricondursi a uno stato ansioso), ma nel caso che il soggetto che le avverte sia cardiopatico è ovviamente necessario indagarne la natura.
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