Per la diagnosi il medico può avvalersi di esami clinici. Alcuni esami sono caratteristici di una particolare organo (per esempio la colonscopia riguarda il colon, il tratto terminale dell’intestino), altri sono generali. Fra quelli generali più importanti si possono citare l’ecografia, la radiografia, la risonanza magnetica, la TAC, la PET e la scintigrafia.
Le controindicazioni di questi esami dipendono dal procedimento adottato e particolare cura si deve usare in gravidanza per quegli esami che comportano radiazioni.
Prima di trattare dei principali esami, approfondiamo due concetti molto importanti.
Sensibilità e specificità
Sensibilità e specificità sono due concetti medici collegati agli esami clinici che ci consentono di valutare la “bontà” dell’esame.
La sensibilità di un esame è la probabilità che un soggetto malato presenti un risultato positivo. Un esame è cioè sensibile al 100% quando tutti i malati risultano positivi. Ovviamente è importante per evitare di giudicare sane persone che non lo sono!
La specificità di un esame è la probabilità che un soggetto sano presenti un risultato negativo. Un esame è specifico al 100% quando tutti i sani risultano negativi. Ovviamente è importante per evitare di giudicare malate persone che non lo sono!
È chiaro che un test sensibile e specifico al 100% non lascerebbe dubbi. In sostanza, questi concetti servono per stabilire l’affidabilità di un esame che per essere affidabile al massimo non dovrebbe presentare falsi positivi (soggetti sani che risultano positivi) e falsi negativi (cioè soggetti malati che invece risultano negativi).
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