Fra gli esami tipici per l’apparato gastrointestinale meritano una menzione l’analisi delle feci, il clisma opaco, la colonscopia e la gastroscopia.
Analisi delle feci
Sono diversi gli esami che possono essere effettuati sulle feci; grazie a essi è possibile ottenere importanti informazioni su numerose patologie (disturbi pancreatici, disturbi intestinali, ulcere peptiche, neoplasie ecc.). Possono essere di tipo macroscopico e di tipo microscopico. Gli esami di tipo macroscopico prendono generalmente in considerazione le seguenti caratteristiche: colore, consistenza, odore, quantità, presenza di componenti anomale (muco, pus e altri elementi patologici).
Gli esami di tipo microscopico sono molteplici, fra gli altri ricordiamo: coprocoltura (ricerca di particolari microrganismi), esame parassitologico, ricerca di Helicobacter pylori e ricerca sangue occulto.
Clisma opaco
Indagine radiologica contrastografica (che utilizza cioè un mezzo di contrasto) che serve a esaminare il colon e il retto. Con questo esame si è in grado di evidenziare la presenza di diverticoli, neoplasie, polipi, stenosi, ulcerazioni ecc. Da diversi anni, il ricorso a questa procedura diagnostica è stato ridimensionato dall’utilizzo, sempre più frequente, della colonscopia.
Colonscopia
Procedura diagnostica endoscopica che ha lo scopo di esaminare visivamente le pareti interne del colon. La colonscopia è anche denominata con la sigla RSCS, dalle iniziali di retto-sigmoido-colon-scopia. L’esame viene effettuato inserendo gradualmente nel tubo digerente del paziente il colonscopio, un dispositivo flessibile in grado di ospitare strumenti con finalità varie. Lo scopo principale dell’esame è la valutazione dello stato di salute della mucosa intestinale che viene osservata su un monitor dagli operatori sanitari.
Gastroscopia
Detta anche EGDS (esofagogastroduodenoscopia), è una tecnica diagnostica che consente di esplorare visivamente il tratto digestivo superiore ovvero l’esofago, lo stomaco e il duodeno. Viene effettuata tramite il gastroscopio, un endoscopio flessibile di ridotto spessore collegato a una videocamera provvista di fonte luminosa che invia le immagini su un apposito monitor. Si tratta di una tecnica diagnostica particolarmente utile ed efficace nel rilevare la presenza di quei problemi più o meno gravi che possono interessare il tratto digestivo superiore (processi infiammatori, ulcere, neoplasie ecc.). In particolari circostanze tramite la gastroscopia è possibile addirittura trattare il problema (si parla in questo caso di gastroscopia operativa) o effettuare un prelievo bioptico.
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