Depressione
Uno dei più importanti disturbi dell’umore. Sulla definizione di depressione e sulle modalità di classificazione della stessa non c’è stata (e non c’è) sempre uniformità di vedute; questo spiega le molteplici tipologie di classificazione proposte da vari autori. Se facciamo riferimento ai disturbi dell’umore, diversi autori ne considerano due come più importanti: il disturbo depressivo maggiore (noto anche come depressione grave) e il disturbo bipolare I. Le cause della depressione possono essere diverse e non sempre si è in grado di identificarle con certezza. La sintomatologia è varia (sensazioni di angoscia, disperazione, insoddisfazione, senso di vuoto, perdita di energia, difficoltà nella concentrazione, nervosismo, disturbi del sonno ecc.). In linea generale, il disturbo viene trattato attraverso la combinazione di psicoterapia e terapia farmacologica (farmaci antidepressivi).
Dislessia
Uno dei cosiddetti disturbi specifici di apprendimento (DSA). Come si evince dalla terminologia, tali disturbi sono caratterizzati dalla loro specificità; il disturbo infatti interessa specificamente e selettivamente una determinata capacità (lettura, scrittura, calcolo) e non vi è un coinvolgimento di altri settori dell’apprendimento; non c’è cioè un deficit a livello di funzionamento intellettivo generale. Uno dei principali problemi legati alla dislessia è che, se non viene riconosciuta, in molti casi vi è una compromissione del rendimento scolastico che sia i genitori che gli insegnanti erroneamente attribuiscono ad altre cause (ritardi intellettivi, pigrizia, problemi psicologici, disattenzione ecc.).
Fobie
Paure irragionevoli e incontrollabili. Alcune interessano quasi esclusivamente un sesso, altre sono ugualmente diffuse nei due sessi. La causa può essere un ricordo ancestrale di cui è rimasta una traccia nel cervello o un’esperienza negativa amplificata fino a essere vissuta successivamente come fobia. Solo i casi più gravi richiedono un trattamento farmacologico, mentre normalmente si ricorre alla psicoterapia, mettendo gradatamente a confronto il soggetto con ciò che teme. Fra le più comuni si ricordano: l’acrofobia (paura delle altezze), l’agorafobia (paura degli spazi aperti e affollati), l’aracnofobia (paura dei ragni), l’aviofobia (paura di volare), la brontofobia (paura dei temporali), la cinofobia (paura dei cani), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l’emofobia (paura della vista del sangue, di aghi e siringhe), l’ipocondria (morbosa preoccupazione per il proprio stato di salute), la misofobia (paura dei germi), l’ofidiofobia (paura dei serpenti), la scotofobia o nictofobia (paura del buio).
Nevrosi
Disturbi psichici più o meno gravi, perlopiù ad andamento cronico, in cui non è possibile dimostrare una base organica. Sostanzialmente si tratta di sindromi caratterizzate da uno stato di sofferenza della psiche, causate generalmente da conflitti personali o legati all’ambiente.
Le nevrosi si manifestano con una certa varietà di sintomi (quali ansia, paura, coazione – tendenza inconscia a porsi in situazioni dolorose o penose senza avere la coscienza di averle attivamente provocate -, isteria ecc.) e con varie caratteristiche (conflittualità interiore, inibizione, insicurezza, labilità emotiva ecc.). Nella cura si utilizzerà la psicoterapia, affiancata eventualmente dalla somministrazione di farmaci ansiolitici, antidepressivi e, nei casi più gravi, neurolettici.
Manuale di cultura generale – Medicina – Disturbi e patologie psichiatrici (D-N) – Continua