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Disturbi e patologie dell’apparato visivo (M-Z)

Il testo sottoriportato è protetto dal diritto d’autore e ogni riproduzione (cartacea, elettronica, in Internet) deve essere esplicitamente autorizzata per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

Maculopatia senile

Patologia oculare a carattere progressivo che provoca un deficit non reversibile della funzione visiva centrale.

Le cause della maculopatia senile non sono completamente note; si ritiene che esista una combinazione di fattori ambientali e genetici che espone maggiormente al rischio di contrarre la malattia. Tra i fattori ambientali il più importante è l’avanzare dell’età.

Il danno alla macula ha diverse conseguenze; inizialmente si verifica un’alterata visione dei colori e una diminuita sensibilità al contrasto; in seguito si hanno riduzione dell’acuità visiva, deformazione dell’immagine e scomparsa di una parte di questa; il sintomo più caratteristico, che si manifesta nelle fasi più avanzate, è comunque lo scotoma (area di cecità all’interno del campo visivo) centrale.

I trattamenti farmacologici e chirurgici attualmente a disposizione non sono particolarmente soddisfacenti e molto spesso ci si deve accontentare di stabilizzare la malattia.

Miodesopsie

Note anche come mosche volanti, possono essere definite come sensazioni di ombre mobili all’interno del campo visivo dell’occhio, causate da imperfezioni nella trasparenza del corpo vitreo. Si tratta di un fastidioso disturbo che si può presentare con diverse tipologie di corpi mobili, da quelli a forma di anello a ragnatele, linee o semplici puntini, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a combinazioni complesse dipendenti dall’intensità della luce.

Alla base del fenomeno, che in molti casi ha durata limitata, c’è il deterioramento del corpo vitreo, sostanza gelatinosa presente nello spazio compreso tra retina e cristallino destinata a perdere integrità e compattezza per invecchiamento o per altri motivi (tra tutti, miopia e distacco della retina).

Praticamente, al momento attuale, non esistono terapie valide.

Miopia

Difetto visivo che causa una difficoltà nella visione degli oggetti lontani, è invece nitida (o comunque decisamente migliore) la visione da vicino.

Le principali cause della miopia sono da ricercarsi nell’abnorme lunghezza del bulbo oculare, nell’eccessiva curvatura della cornea o del cristallino o nell’eccessivo potere di rifrazione dei mezzi diottrici. Un certo numero di casi ha origine genetica.

Una persona affetta da miopia tende ad aggrottare la fronte e socchiudere le palpebre nel tentativo di migliorare la propria visione; ciò porta spesso a un certo grado di affaticamento oculare, visione offuscata e talvolta a mal di testa.

La correzione della miopia può essere effettuata tramite occhiali a lenti divergenti, lenti a contatto, o tecniche chirurgiche (chirurgia refrattiva).

Neurite ottica

Processo infiammatorio a carico del nervo ottico. Le principali forme sono quella ischemica (le cui cause sono fondamentalmente di natura vascolare) e quella retrobulbare, spesso causata dalla sclerosi multipla.

Nistagmo

Movimento regolare, oscillatorio e non volontario dei globi oculari; i movimenti che caratterizzano il nistagmo si succedono in modo più o meno rapido: un movimento sposta i globi oculari in una determinata direzione, mentre il movimento successivo li riporta al punto di partenza.

Può essere fisiologico o patologico.

Orzaiolo

Processo infettivo di tipo acuto, generalmente dovuto a batteri stafilococchi, a carico di una o più ghiandole sebacee annesse alle ciglia palpebrali.

Gli orzaioli, sia gli esterni che gli interni, oltre che da arrossamento, dolore, gonfiore e lacrimazione, sono caratterizzati da fotofobia e sensazione di corpo estraneo nell’occhio.

Le complicazioni più comuni sono rappresentate dall’estensione dell’infezione che potrebbe coinvolgere tutta la palpebra o altre strutture oculari (per esempio la congiuntiva).

Presbiopia

Disturbo dovuto alla riduzione fisiologica della capacità di mettere a fuoco le cose che si trovano vicine. Di fatto, la presbiopia è provocata da un indurimento del cristallino e/o dall’indebolimento del muscolo che regola l’accomodazione; insorge generalmente dopo i 40-42 anni di età; il sintomo più comune è la difficoltà nella lettura da vicino; a tale problema se ne associano altri quali lo sdoppiamento delle lettere, l’affaticamento visivo dopo una lettura prolungata, l’arrossamento oculare, bruciori agli occhi di lieve intensità e, in alcuni casi, anche mal di testa.

Retinite pigmentosa

Terminologia impropria con la quale ci si riferisce a un gruppo di patologie ereditarie diverse fra loro che sono accomunate da un processo degenerativo evolutivo che determina una diminuzione dell’efficienza dei recettori retinici, i coni e i bastoncelli.

I sintomi principali della malattia sono tre: cecità crepuscolare e notturna, restringimento del campo visivo e aumento della sensibilità all’abbagliamento.

Il decorso della malattia è caratterizzato da un’inesorabile progressività. Nella stragrande maggioranza dei casi la sintomatologia si aggrava e l’esito finale è purtroppo una cecità di tipo assoluto.

Retinopatia diabetica

È la più comune complicanza oculare del diabete mellito.

Nelle sue fasi iniziali, la malattia è asintomatica; in seguito compaiono altri sintomi; quelli più comuni sono vista annebbiata, perdita di acutezza visiva, percezione di aree scure nel campo visivo, miodesopsie e difficoltà nella corretta percezione dei colori. Nei casi peggiori si va incontro a cecità.

Sindrome dell’occhio secco

Patologia oculare caratterizzata dalla riduzione quantitativa (ipolacrimia) e/o dall’alterazione qualitativa del film lacrimale (dislacrimia).

Esistono forme primarie e secondarie; nel primo caso si tratta della manifestazione a livello oculare di una patologia autoimmune che colpisce tutto l’organismo; nel secondo caso invece siamo di fronte a un disturbo secondario a patologie, condizioni o determinate abitudini.

Strabismo

Mancato allineamento degli assi visivi degli occhi quando si sta fissando un oggetto. Può essere congenito o acquisito. La deviazione degli assi visivi è provocata da un cattivo funzionamento di uno o più muscoli estrinseci dell’occhio.

Ulcera corneale

Grave lesione a carico della cornea; è, di fatto, una ferita aperta, non sempre visibile senza illuminazione e ingrandimento adeguati.

Uveite

Processo infiammatorio a carico dell’uvea che spesso è causato da agenti traumatici o da agenti infettivi che attaccano l’occhio in conseguenza di ferite o perché vi arrivano attraverso le circolazioni sanguigna e linfatica da altri focolai infiammatori.

 

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