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Manuale di cultura generale – Letteratura tedesca – L’Ottocento – Continua

L’Ottocento

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L’Ottocento si apre, in tutta Europa, con l’affermazione definitiva del romanticismo, dopo le avvisaglie della fine del secolo precedente. Esso ha un carattere fortemente nazionale, perché si collega a una generale esigenza di rinnovamento etico, culturale e sociale che punta al recupero dell’identità popolare, considerata portatrice dell’autentico spirito nazionale, attraverso la valorizzazione della storia e dei costumi locali. L’attrazione per lo spirito popolare è legata anche alla volontà di ricostruire il legame dell’uomo con la natura e con la spontaneità del sentimento, che si ritengono più vivi nel popolo.

In Germania la prima scuola romantica nasce a Jena intorno ai fratelli filosofi e critici August e Friedrich Schlegel, a Novalis e al filosofo Schelling, per i quali la caratteristica principale dello spirito romantico è la Sehnsucht, l’aspirazione all’infinito, ad andare oltre la realtà tangibile, a intuire il divino nell’umano. Alla base di questa aspirazione è la filosofia dell’idealismo, a partire dalla quale i romantici di Jena elaborano una concezione dell’arte come strumento dell’assoluto, in quanto mezzo finito di rappresentazione dell’infinito.

Classico esempio di tragica vita romantica (in preda a un forte squilibrio psichico si suicidò poco più che trentenne dopo aver ucciso, con il consenso di lei, la sua amica Henriette, malata di tumore) fu quella di Heinrich von Kleist (La marchesa d’O…) a cui è intitolato il prestigioso premio Kleist per la letteratura tedesca.

Novalis, pseudonimo di Friedrich von Hardenberg, attribuisce alla poesia la capacità di realizzare l’unione fra spirito e natura, creando mondi in cui i due poli coincidono nell’intuizione poetica. Obiettivo dell’uomo è perciò raggiungere questa intuizione, e Novalis rappresenta il percorso di ricerca nel romanzo di formazione Heinrich von Ofterdingen, il cui protagonista compie un viaggio conoscitivo sospeso fra sogno e realtà e intriso di simboli, primo fra tutti il “fiore azzurro”, che rappresenta la poesia. L’anelito romantico all’infinito è espresso invece nella produzione poetica di Novalis, in particolare negli Inni alla notte, in cui la notte rappresenta appunto l’eterno.

La seconda scuola romantica, invece, nata a Heidelberg intorno a Brentano e von Arnim e seguita dai fratelli Grimm, sviluppa l’interesse per le tradizioni popolari nazionali e per il simbolismo medievale, raccogliendo antichi canti e fiabe popolari tedeschi e approfondendo modalità di conoscenza della realtà diverse da quella scientifica.

Dall’influenza di entrambe le scuole deriva l’esperienza romantica di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, scrittore e musicista: nelle sue fiabe Hoffmann sviluppa soprattutto il tema del distacco tra l’uomo e la realtà esterna, uniti armonicamente in un passato mitico, mentre nei Racconti notturni e nel romanzo L’Elisir del diavolo questo distacco diventa un vero e proprio sdoppiamento che conduce l’uomo alla follia. L’originalità di Hoffman risiede nel suo sapiente uso dell’ironia e nell’interesse per i fenomeni onirici, occultistici e ipnotici, di gran moda nell’Europa di questo periodo e fonte delle prime sperimentazioni di letteratura fantastica, di cui questo autore è precursore. Hoffman però è precursore anche del romanzo moderno, con l’opera fortemente sperimentale Opinioni del gatto Murr, unitavi la biografia frammentaria del maestro di cappella Johannes Kreisler (1822, nota anche semplicemente come Il gatto Murr), che stravolge il modello del romanzo di formazione, facendo raccontare al gatto le proprie esperienze, alle quali si mescolano come per caso quelle del suo padrone, artista in contrasto con la società.

Dopo i fermenti del primo ventennio del secolo, il clima della Restaurazione creato dal Congresso di Vienna (1815) conduce a un periodo di stagnazione culturale, di immobilismo e ripiegamento su valori consolidati, espressione del rafforzamento della classe borghese, che impone un gusto per la letteratura d’evasione e per una poetica sentimentale incentrata sui limitati confini della tranquilla quotidianità individuale, restia a ogni rinnovamento. Questa produzione letteraria viene definita Biedermeier, nome che deriva da quello di un personaggio comico di un settimanale umoristico, incarnazione della mediocrità piccolo-borghese.

L’età Biedermeier viene animata da un unico movimento innovativo, la Giovane Germania, che riunisce giovani intellettuali insofferenti verso il tradizionalismo culturale e politico imposto dalla Restaurazione, e animati da ideali liberali, che riversano in una fitta produzione di articoli giornalistici, saggi documentaristici, memoriali. L’opera più rappresentativa di questo movimento è però quella poetica di Heinrich Heine, che nel suo Libro dei canti mostra il contrasto delle nuove generazioni di intellettuali fra l’eredità romantica e il suo superamento dissacrante, motivato dalla necessità di rinnovamento dell’immobilismo borghese della cultura tedesca.

I giovani sperano che le loro aspirazioni liberali trovino realizzazione nei moti rivoluzionari del 1848, che tuttavia si concludono con un nulla di fatto e inducono nella classe intellettuale un atteggiamento di accettazione della realtà. Questo si traduce, in letteratura, nella descrizione realistica di essa: i decenni centrali dell’Ottocento, in Germania e non solo, sono dominati dal realismo, ma quello tedesco si carica di una vena satirica estranea a quello francese o russo, e investe sia la realtà cittadina sia quella rurale (Theodor Storm). Nella seconda metà del secolo il realismo sfocia nel naturalismo, per l’influenza della filosofia positivista, del grande romanzo francese e del rapido sviluppo industriale e urbano della Germania, che richiede una letteratura capace di analizzare “scientificamente” la nuova realtà sociale complessa. Nella cultura tedesca questa corrente artistica ha meno seguito che in quella francese, ma gli esiti migliori del “dramma sociale” di Gerhart Hauptmann valgono a questo autore il premio Nobel per la letteratura all’inizio del Novecento.

 

Manuale di cultura generale – Letteratura tedesca – L’Ottocento – Continua



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