La prima metà del Seicento rappresenta un periodo cupo per la Germania, segnato dalla guerra dei Trent’anni, dai conflitti religiosi, dall’oppressione della Controriforma cattolica, tutti fattori che accentuano l’arretratezza politica, economica e culturale del Paese rispetto al resto d’Europa. Questo clima di incertezza viene accentuato dalle scoperte scientifiche (Copernico, Galileo, Keplero) che mettono in crisi la sicurezza umanistica, imponendo una riflessione sulla debolezza e sulla precarietà umane e sulla natura dell’universo. Questa si traduce nel senso di inquietudine che si manifesta nelle nuove tecniche espressive dell’arte del barocco, che abbandona la chiarezza e l’equilibro della classicità in favore dell’ambiguo, del nascosto, del bizzarro.
Lo spirito artistico barocco si manifesta nella cultura tedesca soprattutto nel teatro, in quanto arte dell’illusione, del contrasto e del pathos, ed esso si ispira alla tragedia classica francese per far rivivere un genere letterario fino a quel momento sfruttato soprattutto dai gesuiti, per sostenere la Controriforma con rappresentazioni pedagogiche.
Nell’ambito barocco nascono anche i primi romanzi tedeschi, ispirati dalla riflessione sul destino dell’uomo e appartenenti perciò al filone storico o a quello picaresco.
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