Nel Trecento la Reconquista continua ad animare l’attività dei giullari, che hanno il compito di portare le notizie di guerra da una corte all’altra, e le arricchiscono con la forma poetica e l’aggiunta di dettagli romanzeschi, creando opere d’intrattenimento (romancero). Intanto, però, la letteratura spagnola inizia a svincolarsi dal tema religioso da un lato e dall’influenza straniera dall’altro, sviluppando una propria originalità con la nascita della poesia lirica.
La prima manifestazione di questo rinnovamento è il Libro de Buen Amor di Juan Ruiz, autore di cui non si hanno precise informazioni, un’opera eterogenea che mescola lirica, allegoria e satira, commentando i costumi morali e le consuetudini religiose dell’epoca sotto diversi aspetti. La critica e l’insegnamento morale iniziano a fiorire anche nelle opere prosastiche di autori desiderosi di elevare anche la prosa a forma d’arte e di analizzare abitudini e degenerazioni morali della società per fornire dettami di condotta esemplare.
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