Ivan Turgenev nasce in una famiglia nobile decaduta, ma ben presto si trasferisce a Berlino, dove entra in contatto con la cultura occidentale. Tornato in Russia, divenuto uno dei rappresentanti emblematici degli intellettuali progressisti, viene contestato dalle frange più radicali. Lascia quindi la Russia per stabilirsi definitivamente a Parigi, dove entra in contatto con scrittori come Flaubert, Daudet, Maupassant.
I suoi romanzi e i suoi racconti sono intrisi di un lucido realismo, che investe l’osservazione delle condizioni del popolo da un lato e dell’atteggiamento e del ruolo sociale degli intellettuali dall’altro. Dei suoi personaggi, però, Turgenev analizza sia la dimensione sociale sia quella psicologica.
Questa capacità di osservazione emerge in maniera emblematica nel capolavoro di Turgenev, Padri e figli, che rappresenta, nei rapporti della famiglia Bazarov, il contrasto generazionale tra i vecchi conservatori, idealisti e immobilisti, e i giovani rivoluzionari, materialisti e nichilisti. Il punto di vista imparziale di Turgenev, però, mette in luce le debolezze di entrambi gli approcci, per questo il romanzo viene fortemente avversato dalla critica di entrambi gli schieramenti, e l’autore è apprezzato più all’estero che in patria, anche per il suo occidentalismo dichiarato.
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