La stessa sorte tocca all’enigmatica figura del prosatore Petronio, che con la sua opera, unica nella letteratura latina, testimonia la tendenza alla stravaganza della cultura giulio-claudia. Il nome di questo autore, in mancanza di altre informazioni, è associato con quello del Petronio Arbitro descritto dallo storico Tacito come intellettuale eccentrico e raffinato esteta della corte di Nerone. Queste caratteristiche ben si conciliano con la figura dell’autore di un “romanzo”, il Satyricon, che è in realtà una complessa commistione di prosa, poesia e inserti novellistici, che con una trama estremamente intricata e fitta di episodi scabrosi vuole forse richiamare ironicamente il romanzo greco sentimentale. Quest’opera di difficile classificazione è di grande interesse per il quadro realistico e spregiudicato che offre della società dell’epoca fra Claudio e Nerone: con una satira distaccata e del tutto priva di moralismo, Petronio rappresenta la vita quotidiana delle classi più povere come di quelle più ricche, sottolineando con cruda ironia la decadenza di queste ultime in un’ostentazione superficiale e volgare, a causa dell’avidità e della corruzione che dilagano nel potere e permettono anche a individui meschini e di basse origini di mostrarsi raffinati e aristocratici. Il realismo che rende preziosa quest’opera riguarda anche e soprattutto il linguaggio, testimonianza della lingua viva, parlata, sia di quella elegante e letteraria dei colti sia di quella plebea, volgare, ricca di errori, storpiature e imprecazioni.
Manuale di cultura generale – Letteratura latina – Petronio – Continua