Ugo Foscolo è il poeta più rappresentativo della ricerca di una nuova letteratura nazionale fra neoclassicismo e novità romantiche. Nasce nel 1778 nell’isola greca di Zante, da madre greca e padre veneziano. Dopo la morte del padre, Foscolo si trasferisce a Venezia, dove completa la propria formazione culturale con i classici greci, latini e italiani, ma aprendosi anche all’influenza degli illuministi francesi, che lo portano ad aderire alle idee libertarie e repubblicane. Questo lo conduce a vedere in Napoleone Bonaparte un liberatore per l’Italia oppressa dalla dominazione austriaca, al punto da arruolarsi nell’esercito napoleonico. Il trattato di Campoformio, però, con il quale Napoleone cede Venezia all’Austria, delude profondamente Foscolo, che si reca in esilio volontario a Milano. Qui incontra i principali letterati italiani, tra cui Parini, che sarà protagonista di un episodio del romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis. L’opera, considerata il primo romanzo moderno della nostra letteratura, realizza la volontà dello scrittore di creare un autoritratto ideale da trasmettere ai posteri, legata alla riflessione costante sulla fugacità del tempo. Il protagonista, infatti, rispecchia le passioni politiche e sentimentali degli anni giovanili di Foscolo, idealizzate in senso eroico: l’amore per una donna sposata a un uomo che non ama e il dolore per la sottomissione della patria allo straniero. I legami dell’opera con la letteratura europea, a cui le proposte romantiche invitano ad aprirsi, risultano evidenti dal confronto con I dolori del giovane Werther di Goethe.
Il tema del tempo si lega anche alla produzione poetica, particolarmente intensa per Foscolo in questi primi anni del secolo a Milano. Qui Foscolo compose alcune delle sue più significative poesie (Alla sera, A Zacinto, In morte del fratello Giovanni); la funzione della poesia per l’autore è quella di eternare la fama, la bellezza, l’amore, la memoria. Questo sarà il nucleo concettuale del carme Dei sepolcri, pubblicato dopo gli anni trascorsi in Francia e in Inghilterra al seguito di Napoleone. In quest’opera, la funzione della poesia è assimilata a quella della pietra tombale. Il carme è emblematico della complessa sintesi perseguita dall’autore tra motivi classici e tensioni romantiche, individualistiche e drammatiche. Proprio nella chiesa a cui si ispira questo carme, Santa Croce a Firenze, desidera essere sepolto Foscolo, insieme agli altri grandi intellettuali italiani del passato, e qui vengono trasportati i suoi resti molti anni dopo la morte, avvenuta nel 1827 a Londra, dove il poeta si era trasferito in fuga dagli Asburgo.
Ritratto di Ugo Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Turnham Green, 10 settembre 1827)
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