Francesco Petrarca è il fondatore di un nuovo linguaggio poetico come strumento di scavo interiore e il precursore dell’atteggiamento intellettuale dell’umanesimo. Nasce nel 1304 ad Arezzo, a causa dell’esilio politico del padre fiorentino di parte guelfa. Cresce tra la Provenza e Bologna, dove viene avviato per volontà del padre agli studi di legge, che trascura a vantaggio dell’interesse per i classici latini e i padri della Chiesa.
Alla morte del padre, Petrarca torna in Provenza e si stabilisce ad Avignone, dove a poco più di vent’anni, nella chiesa di Santa Chiara, colloca il primo incontro con Laura, che diventerà la principale figura ispiratrice della sua poesia:
Chiare, fresche et dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna.
L’accesso alla carriera ecclesiastica con gli ordini minori rende possibile al poeta garantirsi una rendita economica senza impegni particolarmente onerosi: Petrarca diventa il primo intellettuale “di professione”, che sceglie di dedicarsi esclusivamente alle lettere. Questo, insieme all’amicizia con persone dotte e potenti, gli permette di viaggiare in diversi paesi d’Europa e di impegnarsi nella ricerca e nel recupero di manoscritti perduti della classicità latina. Di fondamentale importanza per gli sviluppi della cultura europea è l’atteggiamento intellettuale innovativo assunto da Petrarca nei confronti dei testi classici, di cui il poeta si propone il recupero nella loro autenticità e l’interpretazione alla luce del contesto in cui furono prodotti, non della mentalità moderna, per comprenderne il messaggio originario. È questa l’origine dell’umanesimo e degli studi filologici.
Francesco Petrarca (fonte: Wikipedia)
Contemporaneamente, Petrarca lavora alle opere in volgare e soprattutto in latino, e grazie a queste ultime riceve la corona di poeta laureato in Campidoglio. Il vertice della produzione in latino è rappresentato dal Secretum, opera filosofico-morale di confessione e meditazione.
Nonostante la maggiore considerazione accordata dal poeta stesso alle opere in latino, alle quali affida il proprio desiderio di gloria, la fama di Petrarca è in realtà legata a una delle sue poche opere in volgare, il Canzoniere. È una raccolta di rime che il poeta rielabora ininterrottamente per tutta la vita, e questa ricerca di perfezione formale produce il linguaggio raffinato, armonioso, selezionato che darà vita a una vera e propria scuola fiorente fino al Settecento, il petrarchismo.
Il poeta continua il proprio lavoro intellettuale e i propri viaggi fino agli ultimi anni della sua vita, che trascorre in solitudine ad Arquà, sui colli Euganei, dove muore nel 1374.
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