Romanzo di J. Joyce. È uno dei libri di questo secolo che hanno avuto più influenza nella letteratura. Deve il titolo alla volontà dell’autore di creare un’epica moderna ispirata a quella di Omero (Joyce era convinto che il romanzo fosse l’equivalente moderno della poesia epica). Ambientata nella città di Dublino, l’opera costituisce la narrazione di una giornata della vita di Leopold Bloom, un ebreo errante, (moderno Ulisse nella cui figura Joyce adombra sé stesso nella condizione di esule) il cui sentimento di estraniazione dalla società ne fa un simbolo universale di umanità, dell’intellettuale Stephen Dedalus (figlio spirituale di Leopold, identificabile con il figlio di Ulisse, Telemaco) e della moglie di Leopold, Molly (identificabile con Penelope), la cui finale affermazione è contenuta nel suo lungo monologo interiore che conclude il libro.
L’Ulisse è noto per le sue allusioni alla teologia, alla mitologia e alla storia, per il suo virtuosismo stilistico, per il suo uso magistrale del monologo interiore e del flusso di coscienza e soprattutto per l’ampia rappresentazione ironica della vita. Mentre l’indagine psicologica esplora gli angoli più nascosti, la storia di una giornata si dilata fino a rappresentare la totalità della vita dell’uomo moderno. A causa delle sue esplicite descrizioni della sessualità, fu proibito per oscenità negli Stati Uniti d’America per oltre dieci anni; l’Ulisse è oggi considerato uno dei massimi risultati della letteratura moderna.
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