La guerra civile tra monarchici e parlamentari seguita alla sospensione del Parlamento da parte di Carlo I, successore di Giacomo I, sfocia nella cosiddetta “rivoluzione inglese”, che conduce alla proclamazione della repubblica puritana (Commonwealth, 1639-1658), guidata da Oliver Cromwell.
I fermenti politici e sociali stimolano la riflessione culturale e filosofica, che procede in direzione dell’empirismo scientifico nell’indagine dei processi naturali e si concentra molto sul rapporto tra scienza e religione, che si avvia verso la rottura proclamata successivamente dagli illuministi. Tra i primi a proporre una scienza totalmente secolarizzata vi è il filosofo Thomas Hobbes, antecedente di Machiavelli nella laicizzazione della riflessione politica con Il leviatano.
Il più grande poeta del Seicento inglese, invece, è uno dei maggiori sostenitori di Cromwell e della repubblica, il puritano John Milton. Milton vede la poesia come una vocazione da porre al servizio della vita pubblica, tuttavia sono proprio le opere scritte dopo il ritiro da essa a risultare i suoi capolavori: Il Paradiso perduto e Il Paradiso riconquistato, due poemi di epica eroica cristiana, caratterizzati da una precisa ispirazione biblica e da un linguaggio elevato e magniloquente. Il primo ripercorre la storia della caduta dell’uomo con la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso, rappresentando il percorso spirituale necessario per riconquistarlo dentro di sé, mentre il secondo mostra la possibilità di riscatto attraverso la vittoria di Cristo sulle tentazioni di Satana nel deserto.
Con la restaurazione della monarchia dopo la morte di Cromwell, avviene una frattura netta anche all’interno della letteratura: una decisa reazione al puritanesimo sostituisce il suo zelo religioso e i suoi valori morali rigidi con un gusto aristocratico per l’eleganza e i piaceri e uno spirito scettico e laico che produce curiosità e libera sperimentazione in tutti i campi del sapere.
Questo spirito razionalistico si traduce in poesia nella fioritura della satira e di uno stile improntato all’eleganza, alla precisione e all’ordine, che prelude al classicismo del secolo successivo.
Anche in prosa la razionalità è il criterio guida per uno stile che deve essere subordinato alle necessità di chiarezza e precisione delle opere scientifiche e filosofiche che costituiscono la gran parte della produzione di questo periodo, con pensatori come Isaac Newton e John Locke.
La restaurazione determina anche la riapertura dei teatri, la cui chiusura era stata imposta dall’austerità puritana per quasi un ventennio. Il nuovo teatro però è un teatro d’élite, dominato dalla tragedia eroica, finalizzata a suscitare l’ammirazione per il protagonista e ricca di avventure intricate, e dalla commedia di costume, che si burla degli eccessi puritani e borghesi.
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