Victor Hugo è lo scrittore più rappresentativo dei diversi aspetti, talvolta contraddittori, del romanticismo. Vive una giovinezza di viaggi e di studi che lo portano ben presto a essere un autore di successo nell’ambito dei generi classici e un sostenitore della monarchia. Nel 1827 avviene la svolta sia nel pensiero politico sia nelle teorie estetiche di Hugo: lo scrittore pubblica il dramma storico Cromwell che manifesta il suo appoggio ai liberali e nella cui prefazione viene rivendicata la libertà dalla classica regola delle tre unità (tempo, luogo, azione). Questo testo diviene il manifesto del romanticismo e Hugo il caposcuola della nuova corrente, tanto che la sua casa diventa sede di un circolo letterario di giovani romantici.
Con la maturità l’attività letteraria di Hugo si fa estremamente prolifica, sia in prosa che in poesia, e vede approfondirsi l’interesse per gli ideali umanitari, civili e politici, soprattutto attraverso la rappresentazione dei problemi umani degli umili, dei “miserabili”. Questo tipo di ispirazione emerge innanzitutto in uno dei suoi capolavori in prosa, il romanzo storico Notre-Dame de Paris, in cui la miseria degli umili è osservata nella Parigi medievale.
Il grande successo di Hugo, grazie al romanzo e alle tragedie, che gli valgono la protezione del re, è seguito da un periodo di crisi personale, letteraria e politica: la morte di una figlia spinge l’autore a chiudersi in sé stesso, l’insuccesso di una nuova tragedia lo induce ad abbandonare la scrittura teatrale, e il colpo di stato di Napoleone III (1851), da Hugo duramente avversato, lo costringe all’esilio dalla Francia.
La lontananza dalla società stimola riflessioni esistenziali e universali di cui sono frutto numerose e complesse opere poetiche e l’altro grande capolavoro di Hugo, il romanzo I miserabili, una grandiosa epopea dell’umanità di cui vengono rappresentati con grande capacità evocativa passioni e debolezze, in un completo affresco sociale. L’opera ottiene un successo enorme: Hugo viene considerato come una sorta di guida del popolo e della società e questo accentua il carattere trionfante del ritorno dell’autore in Francia, dopo la caduta di Napoleone III e la proclamazione della repubblica (1870).
Dopo questo ritorno, Hugo partecipa marginalmente alla vita politica e continua a scrivere, vivendo gli ultimi anni venerato dai suoi concittadini, che alla sua morte gli tributano un funerale grandioso.
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