Jean-Baptiste Poquelin nasce a Parigi, figlio di un artigiano importante, tappezziere del re, che vorrebbe indirizzarlo agli studi giuridici, ma ben presto il giovane manifesta interesse per il teatro. A vent’anni Jean-Baptiste conosce l’attrice affermata Madeleine Béjart e decide definitivamente di dedicarsi a tale interesse, assumendo lo pseudonimo di Molière e fondando una compagnia teatrale insieme alla donna.
Per molti anni la compagnia Illustre Théâtre conduce una vita errante nella provincia francese e fatica ad affermarsi, ma dopo la lunga esperienza riesce a ottenere l’apprezzamento della corte parigina e del re. Da questo momento, Molière inizia a scrivere e rappresentare le proprie commedie, a partire da Le preziose ridicole.
Nelle sue opere Molière unisce la comicità alla satira dei costumi e delle mode del suo tempo, ma anche dei vizi di sempre, arricchendola con lo studio psicologico dei caratteri. Le sue commedie non mancano di suscitare scandalo e irritazione, in particolare Tartufo, indirizzata contro l’ipocrisia religiosa e censurata, e le opere sulla vita matrimoniale.
La particolarità delle commedie di Molière è data dalla mescolanza tra la comicità e il fondo di amarezza che emerge dall’osservazione degli uomini di ogni classe sociale messi a nudo nelle loro debolezze.
Le altre commedie di grande qualità e successo, tra le numerose che si susseguono negli anni, sono Il misantropo, Il borghese gentiluomo (sulle pretese di nobiltà di un borghese arricchito), Le donne saccenti, sull’ostentazione culturale delle donne, L’avaro, fino al capolavoro che conclude la carriera di Molière, Il malato immaginario, poco prima della morte dell’autore.
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