Gustave Flaubert è l’autore più significativo della scuola realista francese, che si definisce come tale solo a partire dalla metà dell’Ottocento, nonostante accenti realisti fossero già presenti in autori romantici come Stendhal e Balzac. Inizia a scrivere sin da giovanissimo manifestando da subito una decisa opposizione al romanticismo, e si trasferisce poi a Parigi per intraprendere gli studi giuridici. Qui entra in contatto con l’ambiente intellettuale e inizia a definire il proprio stile, ma le prime manifestazioni dell’epilessia lo costringono a tornare in famiglia e a vivere una vita appartata, a eccezione di qualche viaggio.
Dopo alcuni romanzi che non lo soddisfano, Flaubert lavora per cinque anni al suo capolavoro, Madame Bovary, che viene pubblicato a puntate e suscita grande scandalo per il realismo della rappresentazione dei sentimenti della protagonista che vive rapporti adulterini, al punto che l’autore viene denunciato per oltraggio alla morale, ma il processo si conclude con la sua assoluzione e non fa che aumentare il successo del libro.
Non ottiene altrettanto successo l’altro capolavoro di Flaubert, L’educazione sentimentale, ispirato dalla figura di Élisa Foucault Schlésinger, donna conosciuta dall’autore adolescente e rimasta per sempre il suo ideale di amore irraggiungibile. L’insuccesso, i problemi economici e la solitudine fanno piombare l’autore in un periodo buio, da cui si riprenderà con gli scritti degli ultimi anni.
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