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Uso dell’indicativo

Il testo sottoriportato è protetto dal diritto d’autore e ogni riproduzione (cartacea, elettronica, in Internet) deve essere esplicitamente autorizzata per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalla legge.

L’indicativo è il modo che esprime un fatto, un’azione, un’idea reali, sicuri.

Il presente si usa per indicare un evento che si svolge nel momento stesso in cui si parla oppure che avviene abitualmente o per affermare qualcosa che è sempre vero (la Terra gira intorno al Sole).

Il presente si può usare anche per dare immediatezza al racconto di fatti del passato (presente storico). Infine, è molto comune l’uso del presente per indicare un’azione che si svolgerà nel futuro (l’anno prossimo cambio lavoro!).

Il futuro semplice si usa per indicare un evento che si svolgerà successivamente al momento in cui lo si enuncia (domani andrò al mare); può tuttavia essere utilizzato anche per indicare un evento che si verifica nello stesso momento in cui lo si enuncia, ma di cui non si è certi (forse Maria starà andando a casa).

L’imperfetto si usa per indicare situazioni e abitudini considerate in un momento passato (ieri pioveva). Si usa anche, all’interno del passato, per le descrizioni o per l’enunciazione di eventi ripetuti (durante le vacanze ogni giorno correvo per mezz’ora). Anche per l’imperfetto è concesso un uso storico (da giovane Manzoni si dedicava spesso al gioco d’azzardo).

Il passato remoto si usa per indicare un evento che si è svolto nel passato ed è concluso in sé stesso, cioè non produce più effetti sul presente (nel 455 i vandali saccheggiarono Roma). Oggi il passato remoto è sempre più sostituito dal passato prossimo.

Il passato prossimo si usa per indicare un evento accaduto da poco nel passato e che produce ancora effetti sul presente (ieri sera sono andato al cinema).

Il futuro anteriore si usa per indicare un evento che si svolgerà nel futuro, ma precedentemente a un altro evento futuro (se sarai stato promosso, ti farò un grande regalo). A meno che non sia chiara la successione temporale, spesso si usano i due verbi al futuro semplice (se sarai promosso, ti farò un grande regalo, sottintendendo che la seconda azione è automatica e quindi praticamente coincidente dal punto di vista temporale con la prima).

Il trapassato prossimo si usa per indicare un evento accaduto nel passato prima di un altro evento passato (dopo che aveva finito l’allenamento, Carlo tornò a casa). Ha lo stesso valore anche il trapassato remoto, ormai di uso solo scritto.

 

Manuale di cultura generale – Italiano – Uso dell’indicativo – Continua

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