Le maiuscole nella scrittura si usano:
- all’inizio di ogni periodo
- dopo i due punti e le virgolette, quando si riportano le parole di qualcuno.
Devono essere scritti con l’iniziale maiuscola:
- i nomi propri di persona o di animali
- i nomi propri di cosa (il Colosseo)
- i nomi propri geografici o astronomici (la Francia, le Langhe, la Terra) con terra, sole e luna con la maiuscola solo in contesti culturali
- i nomi dei punti cardinali quando indicano un’area geografica (il Nord dell’Italia)
- i nomi di enti, istituzioni, società; nel caso di locuzioni solo la prima parola è necessariamente maiuscola (Mercato comune europeo oppure Mercato Comune Europeo)
- i titoli di libri, giornali o i nomi di opere d’arte
- i nomi di festività (la Pasqua)
- i nomi ufficiali di palazzi, musei, teatri, locali pubblici (Palazzo Madama)
- i nomi dei secoli o di decenni (il Settecento, gli anni Cinquanta)
- le lettere che costituiscono una sigla (ONU).
Non c’è uniformità su altri punti, come per esempio i grandi periodi storici. La tendenza è di usare la maiuscola:
- per periodi temporali abbastanza universali (il Medioevo)
- per gli altri, quando il termine è confondibile con una parola comune (la Resistenza, il Risorgimento, ma l’illuminismo, il barocco).
Ancora meno uniformità c’è per le locuzioni; per esempio Guerra dei trent’anni, Prima guerra mondiale, Rivoluzione francese si possono scrivere con la maiuscola o no, visto che non c’è possibilità di confusione.
I nomi dei popoli si scrivono con la minuscola (gli italiani, gli americani ecc.), anche se alcuni propendono per l’uso della maiuscola per i popoli storici (i Galli, i Greci ecc.).
Con i nomi dei santi si scrive san minuscolo quando si fa riferimento al santo, San maiuscolo quando si tratta del nome di una chiesa o del giorno della festa del santo.
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