L’avverbio è una parte invariabile del discorso che ha la funzione di determinare il significato di un verbo, un aggettivo o un altro avverbio.
Alcuni avverbi sono aggettivi che hanno assunto anche una funzione avverbiale: guida piano per essere un pilota di Formula 1!
Molti avverbi, come gli aggettivi, hanno un grado positivo (facilmente), un grado comparativo (più facilmente) e un grado superlativo (facilissimamente).
Comparativi e superlativi particolari:
- bene – meglio – benissimo/ottimamente;
- male – peggio – malissimo/pessimamente;
- molto – più – moltissimo;
- poco – meno – pochissimo.
La categoria degli avverbi di modo è la più numerosa e comprende tutti gli avverbi che indicano il modo in cui si svolge l’azione espressa dal verbo (canta bene, bere responsabilmente).
Gli avverbi di luogo indicano il luogo in cui si svolge l’azione o dove si trovano una persona o una cosa e si trovano spesso anche in forma di locuzione (è andato fuori, è andato all’esterno). Fra gli avverbi di luogo rientrano ci e vi (nel significato di “in questo luogo”, “in quel luogo”, “in ciò”; al concerto ci vado in macchina) e ne (nel significato di “da quel luogo”, “da ciò”; ne deriva che…).
Gli avverbi di tempo specificano il tempo in cui si svolge l’azione che è espressa dal verbo e si trovano spesso anche in forma di locuzione (parte oggi, parte di buon’ora).
Gli avverbi di quantità indicano una quantità indefinita e si trovano spesso in forma di locuzione (mangia abbastanza, mangia più o meno come te).
Gli avverbi di giudizio sono gli avverbi affermativi, negativi e dubitativi (certamente, neanche, magari).
Gli avverbi interrogativi introducono una domanda diretta e sono: come?, dove?, quando?, quanto?, perché?.
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