L’alfabeto è un sistema di segni usati per rappresentare graficamente i suoni di una lingua. In origine i segni avevano un carattere figurativo e venivano incisi su pietre per esprimere esattamente quello che rappresentavano (animali, armi ecc.). Più tardi, la scrittura divenne ideografica, il segno, cioè, rappresentava non solo la cosa, ma anche un concetto più generale; con il tempo l’alfabeto è passato a esprimere il suono alla base della parola. I primi segni fonetici sono stati usati dagli egizi che li interponevano agli ideogrammi. Furono i fenici, nella seconda metà del II millennio a.C., a gettare le basi di un alfabeto come è inteso oggi, organizzandolo sistematicamente in 22 segni consonantici. Tra il XII e l’VIII sec. a.C., i greci adottarono l’alfabeto fenicio, adattandolo alla loro lingua. Dalla Grecia passò ai popoli italici, ebrei e arabi. Tra gli alfabeti italici, ebbero molta fortuna quello etrusco e quello latino.
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