In Italia, un’importante reazione al pensiero di Cartesio si ha con Giambattista Vico (XVII-XVIII sec.) che rifiuta il cogito cartesiano, contrapponendogli la complessità della natura umana nella quale, oltre alla ragione, esistono anche fantasia, sentimento e intuizione, assumendo come unico criterio di verità il fatto. Fa oggetto di studio anche la storia (la nuova scienza, presentata nel suo capolavoro Scienza nuova), nella quale individua l’attuarsi del progressivo sviluppo dello spirito umano e i corsi e ricorsi storici, ossia tre età che si ripetono ciclicamente: l’età degli dei (gli uomini sono solo spettatori della natura che non sono in grado di comprendere e che identificano con la divinità), l’età degli eroi (dove predomina la fantasia) e l’età degli uomini o della ragione (dove la riflessione razionale sulle età precedenti porta a grandi mutamenti in campo sociale, religioso e civile).
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