Nel XVII sec., accanto a questi grandi pensatori, si sviluppano scuole di pensiero focalizzate su temi religiosi. Come reazione, il libertinismo (attivo soprattutto in Francia) è contrario al dogmatismo religioso e alla costrizione moralistica come distruttori della libertà umana.
Nel mondo cattolico il giansenismo nasce dall’edizione francese di Augustinus di Giansenio, opera incentrata sul rapporto fra grazia e libero arbitrio. Secondo il giansenismo la grazia è un’iniziativa primaria di Dio, non meritata dall’uomo, che viene concessa solo ad alcuni per un disegno divino imperscrutabile.
Il centro principale del giansenismo è il monastero di Port-Royal, chiuso e distrutto per volere del Re Sole all’inizio del XVIII sec.
Pascal
Il più noto collaboratore dei giansenisti è Blaise Pascal (XVII sec.), fermo oppositore della morale dei gesuiti con i quali polemizza duramente nelle Lettere provinciali.
Pascal fu soprattutto un grande fisico e un grande matematico. Nella sua opera filosofica più nota, Pensieri, Pascal presenta il cristianesimo come l’unica risposta coerente alle domande che l’uomo si pone. Arriva a proporre una scommessa per il Dio dei cristiani a quanti ancora non credono: 1) se Dio esiste, si ottiene la salvezza; 2) se ci sbagliamo, si è vissuta un’esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di una morte che termina tutto.
La critica più evidente alla scommessa è che confonde una condizione necessaria (“credere in Dio”) con una sufficiente alla salvezza (in realtà, non basta credere in Dio per salvarsi, ma occorre vivere anche secondo i dettami della religione).
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