Pretendendo di spiegare razionalmente tutti gli aspetti della realtà, la filosofia di Hegel è fondamentalmente un sistema razionalistico e ottimistico; a questa visione si oppongono l’opera di Schopenhauer e quella di Kierkegaard, filosofi estremamente critici con Hegel, accusato di essere troppo astratto e distante dal mondo reale.
Il tedesco Schopenhauer sostiene che non esiste un rapporto diretto tra percezione e realtà, ma tutto ciò che il soggetto deduce dal suo rapporto con l’esterno appartiene alla rappresentazione del soggetto stesso. La volontà è il fondamento della rappresentazione.
In contrasto con l’idealismo di Hegel e di Fichte, del quale fu allievo a Berlino, Schopenhauer elabora una nuova interpretazione della filosofia kantiana, contrapponendo al mondo fenomenico (la realtà) che è apparenza e illusione, la vera realtà, identificata con un’oscura volontà di vivere, una e infinita per tutto l’universo, la quale è anche alla radice dell’essere umano. L’uomo è una carica energetica volitiva che spinge il suo essere alla continua affermazione della materialità contro la spiritualità. L’individuarsi della volontà nelle forme particolari di esistenza porta nella vita il dolore e la noia, eliminabili radicalmente solo con la negazione progressiva della volontà di vivere e, temporaneamente, con la contemplazione dell’arte (architettura, pittura, scultura, poesia, tragedia e musica), della giustizia e con la compassione, per raggiungere il completo distacco dal mondo identificato nel nirvana buddistico (o ascesi).
Ogni forma artistica offre la conoscenza del mondo ideale, ma la musica ha uno statuto speciale, in quanto non ha bisogno di alcun supporto sensibile. Essa esprime tutto l’arco di sentimenti e la loro conoscenza, espressa nel linguaggio musicale, provoca nell’ascoltatore una liberazione dal condizionamento materiale. La musica è cioè la forma artistica che meglio realizza la terapia di liberazione dal male del mondo.
Il pensiero di Schopenhauer è contrassegnato in modo saliente dal pessimismo, dal platonismo e dalle filosofie orientali. Egli inquadra in termini filosofici i motivi favoriti dell’estetica romantica. La sua opera più conosciuta è Parerga e Paralipomena, un’opera filosofica di facile accesso diretta a un pubblico più vasto, con la quale, dopo essere stato ignorato per anni, Schopenhauer diviene improvvisamente una celebrità letteraria. I temi dell’irrazionalismo e del pessimismo eserciteranno un forte influsso sulla cultura europea sia in letteratura che in filosofia.
Il danese Kierkegaard viene influenzato dall’educazione ricevuta secondo principi religiosi molto severi; la sua filosofia fornisce le basi all’esistenzialismo moderno. Criticando la filosofia di Hegel, contrappone alla conoscenza sistematica della realtà del filosofo tedesco l’individuo e la ricerca delle verità importanti per il singolo e per la sua esistenza. L’essere umano che si rapporta alla propria situazione esistenziale incontra il problema della scelta (che occupa il nucleo della sua filosofia e che trova espressione nell’Aut-Aut, la sua opera più famosa) e dell’angoscia e può percorrere un cammino caratterizzato da tre stadi.
Lo stadio estetico comporta una ricerca continua del piacere, quello etico è contraddistinto dalla serietà e da una vita condotta secondo criteri morali.
Nello stadio religioso, rappresentato dalla figura di Abramo in procinto di sacrificare il figlio, l’uomo si affida completamente a Dio. Proprio nel rapporto tra l’uomo e Dio, Kierkegaard individua il punto focale e problematico dell’esistenza. La sua riflessione teologica sottolinea quindi la necessità di un’analisi della propria unica individualità e di una scelta religiosa che ammette l’incertezza della comprensione oggettiva e la trascendenza di Dio.
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