Nell’opera più organica della prima fase del suo pensiero, Sistema dell’idealismo trascendentale, Schelling (XIX sec.) rivendica, nei confronti di Fichte, il valore oggettivo della natura, distinguendo fra spirito, o soggetto, e natura, od oggetto; perciò natura e spirito non sono sostanzialmente diversi, ma due stadi della medesima realtà, l’Assoluto, che viene conosciuto attraverso l’intuizione estetica. Per controbilanciare il successo della filosofia di Hegel, Schelling modifica il suo pensiero schierandosi contro il razionalismo, negando cioè la possibilità di comprendere con il pensiero puro l’essenza del reale, ed elabora una filosofia positiva che, nell’ultima fase del suo pensiero, accetta come strumenti la fede e la rivelazione e riconosce il Dio personale delle religioni positive, diventando così uno degli iniziatori dell’irrazionalismo moderno.
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