Ad Alessandria, intorno al II sec., nasce il neoplatonismo che si sviluppa fino al VI sec. Rappresenta l’ultima grande espressione del pensiero greco e cerca di conciliare, partendo dalle idee di Platone, il razionalismo greco con la mistica orientale. Elemento comune alle varie correnti il concetto dell’Uno considerato come il Bene, dalla cui emanazione derivano tutte le cose.
L’influenza del neoplatonismo è recepita dal pensiero della patristica e dalla teologia medievale, fino a ispirare il pensiero moderno, con la Scuola di Cambridge. La prima scuola neoplatonica (Alessandria, III sec.) ha in Plotino il principale esponente. La scuola neoplatonica di Pergamo (IV sec.) affronta temi religiosi, riproponendo tesi politeistiche ed è seguita dall’imperatore Giuliano l’Apostata.
Il sistema di Plotino, una reinterpretazione della teoria platonica delle idee, postula una perpetua irradiazione di essere dall’Uno al creato. Il male non è altro che dispersione e allontanamento dall’Uno. Lo scopo dell’esistenza umana e della filosofia è la riconquista dell’unità con l’Uno tramite l’estasi.
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