Simbolo U, numero atomico 92.
Puro si presenta come un metallo di colore bianco-argenteo, debolmente radioattivo; è piuttosto tenero e duttile a temperatura ambiente. Dotato di una grande reattività chimica, si ossida con facilità e brucia per riscaldamento. La sua radioattività fu osservata per la prima volta da Becquerel verso la fine del secolo XIX. L’uranio naturale è costituito da una miscela di diversi isotopi fra cui l’isotopo 235U, nuclide fissile utilizzato nei reattori nucleari. I principali minerali sono l’uraninite, la pechblenda, la carnotite ecc. L’elemento ha preso il suo nome dal pianeta Urano, individuato qualche anno prima della scoperta dell’elemento.
L’uranio può essere impiegato in due sue forme: uranio arricchito (una miscela di isotopi dell’uranio, che differisce dall’uranio naturale estratto dalle miniere per un maggior contenuto dell’isotopo 235U) e uranio impoverito (lo scarto del procedimento di arricchimento dell’uranio; è talvolta indicato con la sigla DU, Depleted Uranium).
In ambito civile, il principale impiego è l’alimentazione dei reattori delle centrali elettronucleari. Nella forma impoverita l’uranio viene utilizzato sia come materiale per la schermatura dalle radiazioni (anche in ambito medico) sia come contrappeso in applicazioni aerospaziali. In ambito militare, invece, le più importanti applicazioni dell’uranio, nella forma arricchita, sono l’inserimento all’interno delle bombe atomiche o come innesco per le bombe termonucleari. La prima bomba atomica (Little Boy) conteneva l’isotopo 235U e fu sganciata nel 1945 sulla città di Hiroshima dall’aviazione statunitense.
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