Tallio
Simbolo: Tl, numero atomico 81.
Il suo nome deriva dal greco e significa “germoglio verde” poiché nella spettroscopia di fiamma, l’elemento produce una riga spettrale di un colore verde acceso.
È un metallo piuttosto tenero e malleabile. Se esposto all’aria, la sua superficie lucente si ossida assumendo una colorazione grigio-bluastra che ricorda quella del piombo. Se l’esposizione viene prolungata, sulla superficie si forma uno strato di ossido. In natura è presente in vari minerali.
Insieme ad arsenico, selenio e zolfo, il tallio è impiegato nella produzione di vetri ad alta densità e basso punto di fusione; viene utilizzato anche nella produzione di liquidi ad alta densità per la separazione di minerali e in quella di materiali semiconduttori.
L’isotopo 201, radioattivo, viene impiegato a fini diagnostici in medicina nucleare.
I cristalli di bromuro e ioduro di tallio vengono utilizzati per la produzione di parti ottiche per luce infrarossa.
In passato il solfato di tallio, sostanza insapore e inodore, è stato usato come veleno per topi e formiche, ma il suo utilizzo, estremamente pericoloso è ormai vietato in moltissimi Paesi.
Piombo
Simbolo: Pb, numero atomico 82.
Non esiste un’età del piombo, ma questo elemento è sicuramente noto fin dai tempi più antichi (egizi, fenici, cinesi, romani ecc.). È un metallo tenero, denso, duttile e malleabile. Di colorazione bianco-azzurrognola appena tagliato, si colora di grigio scuro se viene esposto all’aria. È particolarmente resistente alla corrosione: non viene intaccato dall’acido solforico, anche se si scioglie in acido nitrico. Fra le sue proprietà, c’è quella di assorbire le radiazioni. Ha una relativamente bassa conducibilità elettrica.
È presente allo stato nativo, anche se è piuttosto raro; generalmente lo si trova associato a rame, argento e zinco. Sono diversi i minerali che lo contengono; il più importante è la galena (che ne contiene poco meno dell’87%); altri minerali importanti sono la cerussite (carbonato di piombo) e l’anglesite (solfato di piombo).
Sia il piombo che i suoi composti sono nocivi sia per inalazione che per ingestione; l’avvelenamento da piombo è noto come saturnismo, da Saturno, dio romano associato dagli alchimisti a questo elemento. Una delle più note curiosità legate al piombo è quella che gli alchimisti ritenevano che fosse possibile trasformarlo in oro utilizzando la cosiddetta pietra filosofale.
L’impiego principale è relativo alla preparazione di accumulatori elettrici. Altri utilizzi di notevole importanza sono quelli nell’industria chimica, in quella elettrica, in edilizia, nella fabbricazione di schermi protettivi dai rumori e dalle radiazioni e nella fabbricazione di munizioni. È presente in molte leghe bassofondenti utilizzate in circuiti elettrici, in sistemi di allarme antincendio e per saldature a bassa temperatura.
Bismuto
Simbolo: Bi, numero atomico 83.
È un metallo pesante e fragile, di colore bianco con riflessi rosa o rossicci, ha lucentezza metallica. In natura non è molto abbondante. Il suo comportamento chimico è molto simile a quello dell’arsenico e dell’antimonio. Con quest’ultimo e con il gallio è uno dei tre soli elementi che, come l’acqua, presenta allo stato liquido un minore volume rispetto allo stato solido. In seguito a riscaldamento in aria può infiammarsi e bruciare con fiamma blu, producendo fumi di colore giallo di ossido di bismuto. I suoi minerali principali sono la bismutinite, la bismite e la bismutite. È presente anche allo stato nativo.
Viene impiegato come componente in leghe a basso punto di fusione con piombo, stagno e cadmio, usate in dispositivi di sicurezza antincendio, fusibili elettrici ecc.
Composti del bismuto sono usati nell’industria cosmetica e in quella farmaceutica (il subsalicilato di bismuto è usato come farmaco antidiarroico).
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