Simbolo: Cu, numero atomico 29.
Il rame è un metallo noto all’umanità ancor prima del ferro (l’Età del rame può essere considerata come la tappa di transizione tra le industrie litiche del Neolitico e la nascente metallurgia dell’Età del bronzo). È assai duttile, malleabile, resistente alla corrosione e meno duro del ferro. Ottimo conduttore di calore e di elettricità (secondo solo all’argento), è di colore rossastro. È disponibile allo stato nativo sotto forma di pepite, ma perlopiù lo si ritrova sotto forma di minerali fra cui calcopirite, calcocite, covellite e bornite.
L’aceto e gli acidi degli alimenti possono dar luogo a sali tossici (ecco perché gli utensili da cucina in rame vengono stagnati). Anche l’ammoniaca ossida il rame all’aria producendo un composto complesso contenente ammoniaca chiamato liquido di Schweitzer, solvente della cellulosa. Esposto ad aria secca, si ricopre di una patina di solfuro di colore nero, mentre all’umidità si riveste di una patina di carbonato basico verde. Una sua caratteristica è la batteriostaticità (ovvero ostacola la proliferazione dei batteri sulla sua superficie). Il suo simbolo, Cu, deriva dal termine latino cuprum che a sua volta trae origine dal fatto che anticamente il rame veniva estratto a Cipro.
Il rame si utilizza in cavi elettrici, avvolgimenti di elettromagneti, motori elettrici e relè elettromeccanici, circuiti stampati, dissipatori per componenti elettronici, tubature, nastri e lastre per l’edilizia, gronde, tettoie, maniglie e altre finiture di arredamento, strumenti musicali (in particolare gli ottoni), posate da tavola, pentole, padelle, leghe di vario tipo quali, per esempio, l’ottone (rame e zinco), leghe cupronichel (rame e nichel), leghe di bronzo (rame e stagno), bronzi all’alluminio (rame e alluminio), leghe rame-berillio (leghe molto dure e particolarmente resistenti alla corrosione), alpacche (rame, zinco e nichel) ecc.
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