Simbolo: H, numero atomico 1.
Descritto formalmente nel XVI secolo, fu riconosciuto come sostanza discreta dallo scienziato inglese Cavendish che lo definì come “aria infiammabile”; successivamente, Lavoisier, che riprodusse gli esperimenti di Cavendish, gli attribuì il nome con il quale il gas è attualmente conosciuto (il termine deriva dal greco e significa “generatore di acqua”).
L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo, ma sul nostro pianeta non si trova allo stato libero, bensì combinato con l’ossigeno sotto forma di acqua. È il costituente di moltissimi composti che costituiscono la gran parte delle sostanze organiche. Ha due isotopi, il deuterio e il trizio. È il più leggero dei gas, è incolore, insapore, inodore e infiammabile.
È un discreto conduttore del calore e dell’elettricità, viene assorbito con facilità da alcuni metalli. È poco attivo a freddo mentre a caldo o in presenza di catalizzatori dà luogo a molte reazioni.
La gran parte dell’idrogeno prodotto viene ottenuto dai combustibili fossili, mentre il rimanente si ottiene attraverso l’elettrolisi dell’acqua.
È usato in molte applicazioni: grandi quantità d’idrogeno s’impiegano per la sintesi dell’ammoniaca (per fissazione dell’azoto dell’aria), per l’idrogenazione di oli e di grassi, per la produzione dell’acido cloridrico e del metanolo ecc. È un gas industriale molto importante; per molto tempo venne usato per il gonfiamento degli aerostati (dirigibili), ma a causa della sua infiammabilità fu sostituito dall’elio, che è un po’ più pesante, ma non infiammabile. Allo stato liquido viene impiegato come combustibile per missili.
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