Gallio
Simbolo: Ga, numero atomico 31.
Prima della sua scoperta la gran parte delle proprietà del gallio erano state previste e descritte da Mendeleev (che aveva denominato eka-alluminio l’ipotetico nuovo elemento) basandosi sulla sua tavola periodica. Il gallio non esiste puro in natura, ma è presente in tracce in bauxite, carbone, diaspro, germanite e sfalerite. Il termine gallio deriva dal nome latino della Francia, Gallia.
L’applicazione più comune del gallio è rappresentata dai circuiti integrati digitali e analogici e dai diodi LED e laser. Viene usato anche nella costruzione di specchi, per preparare leghe a basso punto di fusione, come drogante dei catalizzatori e nella produzione di transistor e termometri ad alta temperatura. Il suo isotopo 68 viene impiegato in medicina nucleare per la localizzazione di neoplasie neuroendocrine.
Germanio
Simbolo Ge, numero atomico 32.
È un metallo di colore bianco grigiastro, facilmente cristallizzabile, che si trova nel carbone, nell’argirodite, nella germanite, nella reinerite e in diversi altri minerali. La sua scoperta, risalente alla fine del XIX sec., rappresentò un’importante conferma dell’idea di Mendeleev della periodicità degli elementi; egli, infatti, dal momento che, nella sua tavola periodica degli elementi, la casella dell’analogo del silicio era vuota, predisse che si sarebbe trovato un nuovo elemento che in via provvisoria battezzò eka-silicio.
Il germanio è inossidabile all’aria a freddo, si ossida al calore rosso, brucia nel cloro ed è facilmente attaccabile dagli acidi. Il suo nome deriva dal latino Germania, Paese di nascita del suo scopritore.
Viene ottenuto come sottoprodotto nella produzione dello zinco ed è impiegato nella costruzione di diodi e transistor e in quella di leghe speciali.
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