Per indicare un composto binario senza ossigeno si aggiunge alla radice del nome dell’elemento più elettronegativo, che sta a destra della formula, il suffisso –uro, seguita dal nome dell’altro elemento preceduto dalla preposizione di; il comune sale da cucina, NaCl viene detto cloruro di sodio.
Tradizionalmente sono detti idruri i composti binari fra l’idrogeno e un altro elemento (per esempio NaH è l’idruro di sodio). Se l’altro elemento è un alogeno (Cl, Br, P, I) o lo zolfo (S), prendono il nome di idracidi, cioè sono acidi; sono denominati facendo seguire al termine acido la radice del nome del non-metallo seguita dal suffisso -idrico; per esempio, HCl è detto acido cloridrico.
Se in un idracido si sostituisce l’idrogeno con un metallo si ha un sale (se il metallo compare con due n.o. diversi usano i suffissi -oso e -ico) il cui nome si ottiene sostituendo il suffisso -idrico dell’acido corrispondente con il suffisso -uro seguita da di nomemetallo: per esempio, NaI è lo ioduro di sodio. Praticamente i sali degli idracidi si ottengono facendo reagire un idracido con un idrossido (reazione di neutralizzazione, in cui si forma anche acqua):
HCl+NaOH → NaCl+H2O
è la reazione per la quale da acido cloridrico+idrossido di sodio si ottiene sale (cloruro di sodio) e acqua.
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