I tessuti tegumentali sono di tre tipi: epidermide, rizoderma e sughero.
L’epidermide riveste, con funzione protettiva, le parti verdi e le radici delle piante superiori ed è formata da uno o più strati di cellule vive, appiattite, con spessa membrana esterna, provvista di cuticola impermeabile e di formazioni idonee a rallentare la traspirazione. Per la presenza di pigmenti, l’epidermide dei frutti e dei fiori è colorata.
Da cellule epidermiche immature, non ancora differenziate, si originano gli stomi e i peli (tricomi).
Gli stomi sono microscopiche aperture presenti negli organi verdi delle piante e in genere sulle foglie e deputate agli scambi di gas con l’ambiente. Grazie al passaggio di anidride carbonica, ossigeno e vapore acqueo, gli stomi regolano la fotosintesi, la traspirazione e la respirazione dei vegetali.
I peli possono essere di diverso tipo: protettori (in alcune piante, come nel cotone e nel pioppo quelli che ricoprono il seme permettono anche la disseminazione tramite il vento), urticanti (come nell’ortica, producono un secreto irritante), ghiandolari (come quelli delle piante carnivore che producono un secreto dolce per attirare gli insetti), radicolari.
I peli radicolari sono i più importanti; sono unicellulari, con il nucleo in posizione distale e un grosso vacuolo che occupa la parte rimanente. Vivono pochi giorni, sostituiti da altri peli con questo processo che causa l’allungamento della radice. Sono molto fragili e in seguito alla loro rottura durante lo sradicamento della pianta si produce una crisi idrica che può produrre la morte del vegetale. Nelle piante che vivono in simbiosi obbligata con un fungo (micorriza) il loro numero è molto ridotto poiché è il fungo che si occupa di assorbire acqua e sali minerali (in cambio la pianta cede al fungo una buona percentuale degli zuccheri derivanti dalla fotosintesi).
Il rizoderma è l’epidermide delle radici ed è tipico della crescita primaria; a differenza dell’epidermide, mancano gli stomi, ha un solo strato e gli unici peli sono quelli radicolari.
Il sughero è tipico della crescita secondaria e quindi è presente solo nei vegetali che hanno tale crescita; si trova nella parte più esterna della corteccia che riveste le parti lignificate (per esempio nella quercia da sughero, dove, una volta asportato, si forma nuovamente dopo una decina di anni).
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