Le Gimnosperme sono piante prevalentemente arboree, con ovuli portati da brattee aperte, non racchiusi in un ovario. Le Gimnosperme attuali sono solo una piccola rimanenza della flora preistorica, molto più ricca e varia, ma oggi nota solo allo stato fossile.
Le Gimnosperme sono state tradizionalmente considerate un gruppo tassonomico, come le Angiosperme. Dagli anni ’80 in poi, lo studio dell’evoluzione delle piante fossili ha evidenziato che le Angiosperme derivano dalle Gimnosperme e le quattro sottodivisioni delle Gimnosperme (Pinofite, Ginkgofite, Cicadofite e Gnetofite) sono state portate sullo stesso piano delle Angiosperme. Pertanto, il termine Gimnosperme non ha più un valore tassonomico, ma è ancora utilizzato per indicare collettivamente tutte le Spermatofite non comprese nelle Angiosperme.
Le Gimnosperme sono legnose con foglie persistenti, coriacee, aghiformi, laminari o squamose. I sessi sono separati e la fecondazione si realizza sempre in modi diversi, tanto da essere una caratteristica distintiva per alcune specie. Tuttavia, anche nelle forme più evolute, la fecondazione è molto semplice. Nel seme maturo esiste solo un embrione. L’impollinazione avviene a opera del vento, i semi sono protetti fra squame legnose ravvicinate (pigne).
Le Cicadofite sono un antichissimo gruppo di Spermatofite simili alle palme con le quali spesso vengono erroneamente confuse; hanno un tronco massiccio e basso, sormontato da una corona di grandi foglie composte sempreverdi.
Le Ginkgofite sono costituite dall’unico genere Gingko, una pianta antichissima, praticamente un fossile vivente che non cresce spontaneamente, ma solo per rimboschimento. In Cina e in Giappone viene utilizzato come elemento decorativo in templi e palazzi. In fitoterapia viene utilizzato per migliorare la microcircolazione cerebrale.
Le Gnetofite si caratterizzano per la particolare protezione che esse hanno attorno ai semi, che sembrano quasi racchiusi in un frutto. La famiglia più nota è quella delle Efedracee, le efedre, arbusti con fiori piccoli in amenti e seme più o meno nascosto da brattee carnose o membranose. Alcune (soprattutto le varietà esotiche) contengono l’efedrina.
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