Le funzioni vitali della pianta sono regolate da particolari ormoni vegetali, i fitormoni, e scandite da un ciclo di sviluppo: quando le condizioni di luce, ossigeno, umidità e temperatura sono adatte avviene la germinazione, cioè la maturazione del seme con la rottura dei tessuti che avvolgono l’embrione e l’allungamento di radice e fusto, che crescono durante un periodo detto vegetativo, a cui segue lo sviluppo delle strutture riproduttive. Esso è legato alle stagioni, perché la fioritura di piante diverse avviene in periodi diversi a seconda del fotoperiodo, cioè del periodo di luce giornaliero. Dopo la fecondazione, i petali del fiore cadono e inizia la maturazione del frutto, che termina quando i semi sono pronti per essere dispersi. Alla fase riproduttiva seguono la senescenza (invecchiamento) e la dormienza invernale, con la caduta di frutti e foglie, che cambiano colore per la diminuzione di produzione della clorofilla verde.
Le piante crescono quindi per tutta la vita, con una crescita che dipende dalle stagioni e dalle fasi della vita della pianta. Si hanno due tipi di crescita:
- la primaria, in lunghezza
- la secondaria in larghezza.
La crescita primaria di fusti e radici è causata dalla presenza del meristema apicale, un insieme di cellule embrionali che aumentano continuamente di numero. A differenza dei capelli, le piante non crescono dal basso, ma dall’alto con gli apici che si allungano.
Salvo rare eccezioni, la crescita secondaria è tipica delle Gimnosperme (per esempio, le Conifere) e delle Angiosperme Dicotiledoni legnose; semplificando si può dire che la crescita secondaria è tipica di quelli che comunemente vengono definiti alberi. La crescita secondaria dà cioè origine alla parte legnosa della pianta rivestita dalla corteccia; la struttura primaria è costituita da foglie, fiori, frutti e dalle estreme terminazioni dei fusti e delle radici.
La crescita secondaria produce i cerchi di crescita annuali che permettono di conoscere l’età di un albero abbattuto; con il succhiello di Pressler è possibile conoscere l’età di una pianta, analizzando una “carota” di legno estratta dal fusto. Occorre ricordare che a causa della crescita primaria, la parte più vecchia della pianta è quella alla base.
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