Numerosi furono i seguaci dei Carracci, grazie anche all’Accademia degli Incamminati che a loro faceva capo e che fece da punto di incontro, al pari di una vera e propria scuola.
Guido Reni fu studente all’Accademia e partecipò alla ripresa del naturalismo in chiave classica, in linea con l’attività dei Carracci. Gli venne commissionata la decorazione per due sale del Vaticano da papa Paolo V, ma, in verità, tra i suoi lavori più importanti ricordiamo la Strage degli Innocenti, dipinto in cui l’artista ha volutamente dato una caratterizzazione emotiva soltanto ai volti delle madri e dei fanciulli, lasciando i volti dei carnefici privi di espressività e nell’ombra per sottolineare la loro disumanità, e Atalanta e Ippomene, tela raffigurante la ninfa Atalanta che viene sconfitta nella corsa da Ippomene a causa di un tranello, in cui i colori cupi e scuri del cielo si ritrovano anche nel terreno; solo i corpi quasi danzanti dei soggetti principali sono dipinti in colori tenui tanto che sembrano staccarsi, separarsi dal resto della scena.
Giovanni Francesco Barbieri, conosciuto come il Guercino, aderì sin da giovane alla poetica naturalistica dei Carracci. Tra le sue opere maggiori citiamo il San Guglielmo d’Aquitania e il Cristo che appare alla Maddalena; entrambe queste opere presentano l’attenzione per il cromatismo e l’uso di contrasti di luce propri dello stile del Guercino, insoliti tratti artistici per un appartenente alla corrente carraccesca.
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