In Italia, conclusa la Prima guerra mondiale, si svilupparono, oltre al futurismo, altre avanguardie: la pittura metafisica di De Chirico, che puntava a ricreare atmosfere ammalianti e sospese in cui i manichini (protagonisti di questa avanguardia) immobili sono privi di ogni aspetto psicologico o di qualsivoglia dramma umano; il Novecento, gruppo di artisti il cui intento era quello di creare un’arte italiana recuperando i canoni classici di bellezza, di armonia e purezza delle forme.
Amedeo Modigliani lavorò invece autonomamente rispetto a queste nuove tendenze avanguardiste. Nel corso del suo viaggio a Parigi maturò interessi per il fauvismo e il postimpressionismo. Entrò a contatto con la cultura africana e le stampe giapponesi che contribuirono alla formazione dell’artista. Fu prima scultore e solo successivamente pittore. La sua prima esposizione venne considerata inappropriata e fu fatta chiudere. La sua pittura è schietta, dalle linee armoniose, cromaticamente intensa ed espressiva. Dipinse nudi femminili e ritratti i cui soggetti hanno caratteristici colli allungati, peculiarità che rende facilmente riconoscibile qualsiasi lavoro di Modigliani.
Giorgio De Chirico, come già accennato, fu il fondatore della pittura metafisica, ovvero una pittura il cui intento era quello di rendere su tela l’ambiguità della realtà utilizzando oggetti e forme anomale o con un alone magico. Le sue visioni, i suoi enigmi, i famosi manichini sono posti in uno spazio atemporale, che non rispetta le normali leggi prospettiche. L’influenza del cubismo si intravede nelle forme che sono o ricordano volumi geometrici e hanno una valenza poco chiara all’interno delle composizioni (si veda come esempio Le muse inquietanti).
Giorgio Morandi aderì alla pittura metafisica di De Chirico (prima si interessò anche al cubismo). La sua tecnica seguì un’evoluzione: inizialmente usò cromie intense e tratti leggeri, poi passò a colori più leggeri. La sua ispirazione derivava da pochi oggetti d’uso comune, come bottiglie o vasi, e questa fu una costante durante tutta la sua carriera. Oltre alla riproduzione di questi semplici oggetti (Natura morta con fruttiere), si dedicò anche alla pittura di paesaggi che ben si sposavano con la sua ricerca di sobrietà e di equilibrio formale.
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