L’arte romana nacque con l’obiettivo di onorare la grandezza di Roma e del suo regno; perse la raffinatezza dell’arte greca, ma acquistò maestosità, caratteristica in grado di rappresentare il dominio romano.
È bene sottolineare che rientra nell’arte romana anche tutta la produzione artistica dei territori conquistati e governati da Roma. Ulteriore premessa va fatta parlando del ruolo dell’arte durante il dominio romano. I primi reperti artistici ascrivibili ai romani risalgono all’epoca repubblicana; questo dato è importante perché ci dice che i romani hanno iniziato a occuparsi di decorazioni, di ornamenti, e di tutto ciò che avesse la sola funzione di abbellire, dopo aver affrontato questioni per loro più rilevanti quali l’occupazione di nuovi territori, la formazione di un forte esercito e l’organizzazione statale.
Le prime opere architettoniche risentono molto delle influenze ellenistica ed etrusca. La città di Pompei, per esempio, fu costruita in modo che i principali edifici fossero ravvicinati tra loro, in un’ottica razionale, tipica dell’urbanistica delle città greche.
In epoca repubblicana, nel mondo della scultura, ebbe grande successo il ritratto; quest’ultimo, erede dell’antico uso dei patrizi di conservare calchi e statue dei defunti, raffigurava il soggetto con estremo realismo, diversamente da quanto avveniva nell’arte greca in cui il soggetto veniva idealizzato nella rappresentazione.
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