Fu durante l’età imperiale che l’architettura romana mostrò la sua grandezza. Grazie a nuovi materiali e tecniche di costruzione, gli edifici si fecero sempre più monumentali; l’ordine corinzio fu quello più utilizzato per le decorazioni e le coperture si fecero a volta (la volta è la copertura architettonica formata da una teorica serie di archi affiancati in profondità a formare la terza dimensione, oppure il risultato della rotazione di un arco di conica non degenere).
Le città furono costruite a partire da due strade perpendicolari, il cardo e il decumano, al cui incrocio si trovava il foro e a seguire gli altri centri d’interesse della città: la basilica, i mercati, gli anfiteatri, i teatri ecc. A quest’epoca risalgono anche acquedotti e fognature, simboli della grande capacità tecnica e ingegneristica che la civiltà romana raggiunse.
Sotto il dominio dell’imperatore Augusto, l’arte romana assunse una veste decisamente classicheggiante. Per esempio, nella pittura parietale venivano raffigurati, tra le altre cose, architetture ellenistiche, riproduzioni o scene ispirate da illustri quadri ellenistici o, ancora, cicli pittorici in cui lo stile greco e romano si fondono insieme.
In seguito all’occupazione dell’Egitto, l’arte romana, in particolare la pittura, venne contaminata anche da elementi decorativi tipici dello stile alessandrino, come coccodrilli o pigmei.
Con la fine del dominio augusteo si ebbe un periodo di instabilità dovuto all’incertezza nella successione e che terminò con l’avvento della dinastia dei Flavi. Fu questo il momento di maggior fasto dell’arte romana. In particolare, in questo periodo fu costruito l’anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo; quest’ultimo nome gli fu assegnato poiché venne edificato nei pressi della statua colossale di Nerone. Il Colosseo, con la sua arena riempita di sabbia e 45.000 posti disponibili, fu destinato prevalentemente ai giochi con i gladiatori.
Il Colosseo (fonte: meteoweb.eu)
Nel corso dell’età di Traiano furono numerose le opere pubbliche realizzate: il porto di Roma, il porto di Civitavecchia, il foro di Traiano ecc. Illustre esempio dell’arte in questo periodo è la colonna traiana sulla quale un rotolo si distende avvolgendola completamente e nella quale vi fu un tentativo di combinare elementi ellenistici e romani, di esaltare la potenza politica di Roma e di trasmettere la condizione psicologica dei soggetti rappresentati.
L’edilizia fu fiorente in tutto l’impero anche durante il governo di Adriano. Ricorrenti i motivi curvilinei (vedi i tondi classicheggianti scelti come decorazione dell’arco di Costantino) e le coperture a volta (come quelle utilizzate in Villa Adriana o nel Pantheon).
Unico esempio di scultura equestre rimasto è quello della statua rappresentante Marco Aurelio. La scultura dalla forte espressività fu realizzata con l’intento di lasciar trasparire la tempra dell’imperatore e l’andatura, la dinamicità del cavallo; il risultato è di grande realismo.
Della scultura e dell’architettura romane del III sec. a.C. in poi, abbiamo esempi quali l’arco di Settimio Severo a Roma. Si tratta di un arco trionfale composto da due ingressi minori laterali e un ingresso principale posto al centro. L’arco fu decorato minuziosamente con rilievi che celebrano la vittoria dell’imperatore sui parti (furono raffigurati, tra le altre cose, soldati romani che conducono i prigionieri parti). A questo periodo risalgono anche le terme di Caracalla, decorate con mosaici aventi per oggetto le prodezze dei gladiatori, e le terme di Diocleziano, le più grandi dell’antica Roma.
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